Il meglio della settimana appena passata, i risultati più importanti, le performance degli italiani, le conferme e le sorprese. E poi ancora, i movimenti del ranking Atp e Wta e il programma della settimana entrante. Tutto questo in un unico grande appuntamento con il nuovo format di Manic Monday, la newsletter di Tennis Fever che arriva direttamente sulla tua casella di posta.
L’ultima settimana di gennaio ci ha regalato una delle imprese più grandi nella storia dello sport, forse la più grande. Contro ogni aspettativa Rafael Nadal ha trionfato agli Australian Open, rimontando due set di svantaggio a Daniil Medvedev, seconda forza del ranking ATP, più giovane di lui di dieci anni. Quella del maiorchino a Melbourne non è stata una ‘semplice’ vittoria, bensì l’apoteosi di un atleta che, fino a qualche tempo fa, nutriva forti dubbi sul proseguimento della sua carriera a causa dei cronici problemi al piede sinistro. Oggi è il giorno di inchinarsi a Re Rafa, come hanno fatto Roger Federer e Novak Djokovic, superati nel computo degli Slam in bacheca.
Copiosi complimenti, ovviamente, vanno anche alla bravissima Ashleigh Barty, capace di riportare il titolo in Australia dopo quarantaquattro anni. La classe ’96 di Ipswich si conferma sempre di più la regina del tennis femminile. L’unico punto di riferimento (forse assieme al duo Siniakova-Krejcikova, vincitrice del torneo in doppio) di un circuito WTA allo sbando, senza equilibrio e certezze.
Le certezze (più che l’equilibrio), intanto, sembrerebbero averle ritrovate Nick Kyrgios e Thanasi Kokkinakis, autori in coppia di una cavalcata spettacolare, terminata con il successo in finale sui connazionali Matthew Ebden e Max Purcell. L’auspicio è quello di aver ritrovato due grandi esponenti di questo sport. Kokkinakis, lo ricordiamo, era reduce dal suo primo sigillo ATP ad Adelaide. Bene anche Mladenovic e Dodig, che si sono affermati sul cemento d’oltreoceano nella categoria di doppio misto.
Gli azzurri – Note positive anche per Matteo Berrettini e Jannik Sinner, i quali sono stati protagonisti del primo Major stagionale quasi fino in fondo. Il romano, vincitore delle due epiche sfide con Carlos Alcaraz e Gael Monfils, si è arreso solo in semifinale sotto i colpi di Nadal. Da oggi Matteo è il numero sei della graduatoria mondiale: best ranking meritatissimo.
L’altoatesino, invece, dopo un inizio scintillante, ha visto arrestarsi la sua corsa in maniera abbastanza brusca ai quarti, contro Stefanos Tsitsipas. Al netto della delusione, resta la consapevolezza che tali sconfitte fanno parte del percorso di crescita: Jannik presto potrà giocarsela con chiunque. Infine, menzione speciale per Fabio Fognini e Simone Bolelli, che hanno mandato un chiaro messaggio a Capitan Pippo Volandri spingendosi ai quarti degli Australian Open 2022 in doppio. La coppia composta dal ligure e dall’emiliano, non ci sono dubbi, è quella più idonea ad affrontare la Coppa Davis.
Personaggio top: Rafael Nadal. Nient’altro da aggiungere rispetto a quello che si è già detto. Semplicemente leggendario.
Personaggio flop: Alexander Zverev. Ha mancato ancora l’appuntamento con il primo Slam, questa volta la sua corsa si è fermata molto prima, agli ottavi di finale, sotto i colpi di Denis Shapovalov. Incompiuto.
Grazie alla vittoria di Rafa Nadal su Daniil Medvedev nella finale degli Australian Open, Novak Djokovic conserva la sua prima posizione nel ranking ATP, ma vede avvicinarsi prepotentemente il russo, ormai staccato soltanto di 890 punti. Sale al sesto posto, come scritto in precedenza, Matteo Berrettini, che scavalca Andrej Rublev (sconfitto da Cilic al terzo turno degli AO). Mantiene la decima posizione Jannik Sinner; Sonego (23), Fabio Fognini (31) e Stefano Travaglia (93) ne guadagnano rispettivamente tre, una e cinque. Scendono Lorenzo Musetti (da 60 a 66), Gianluca Mager (da 65 a 67) e Marco Cecchinato (da 95 a 98).
Resta in testa pure Ashleigh Barty, il cui primato non era stato mai in discussione. Avanzano Barbora Kreijcikova e Iga Swiatek, le quali si attestano in terza e quarta piazza. Danielle Rose Collins entra in top-10 per la prima volta in carriera grazie alla finale ottenuta a Melbourne. Nonostante la prematura eliminazione al primo turno, Emma Raducanu si porta al tredicesimo posto.
Archiviati la parentesi australiana, i migliori cinque azzurri sono quasi tutti pronti per i prossimi tornei in calendario. Subito in campo Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti, impegnati agli ATP 250 di Cordoba (Argentina) e Pune (India).
La settimana dei Challenger ci ha regalato tre belle storie. Innanzitutto quelle di Yoshihito Nishioka e Vasek Pospisil, tornati a conquistare un titolo dopo tanto tempo, rispettivamente ai tornei di Columbus (USA) e Quimper (Francia), entrambi andati in scena sul cemento indoor. Nishioka ha battuto in finale l’enfant terribile svizzero Dominic Stricker; Pospisil invece il transalpino Gregoire Barrere. L’ultimo successo del giapponese era datato 30 settembre 2019, quando all’ATP 250 di Shenzen ebbe la meglio su Pierre Herbert; mentre quello del ceco risaliva al 3 novembre 2019, giorno in cui centrò la nona vittoria nel circuito cadetto a Charlottesville (contro Schnur). Sulla terra battuta di Santa Cruz, infine, Francisco Cerundolo, classe ’98 argentino, ha superato nell’atto conclusivo Ugo Carabelli, garantendosi il suo più alto piazzamento in carriera nel ranking mondiale (nr.111). È l’ottavo titolo in meno di tre anni per il sudamericano: tutto lascia presagire che a breve possa fare il salto di qualità definitivo.
Zero soddisfazioni per gli italiani, con Franco Agamenone ed Andrea Arnaboldi eliminati al primo turno della kermesse francese, dove è avvenuto anche il rientro di Jo-Wilfred Tsonga. L’ex numero cinque al mondo, sceso in campo dopo sette mesi dall’ultima apparizione a Wimbledon 2021, ha superato Marc-André Husler all’esordio per poi essere estromesso da Alexandre Muller. Tsonga giocherà anche questa settimana all’ATP 250 di Montpellier.
Personaggio top della settimana: Francisco Cerundolo. Con la stagione ATP sul rosso ormai alle porte, si candida ad essere un outsider nei prossimi tornei più prestigiosi. Staremo a vedere se saprà soddisfare le aspettative createsi attorno al suo nome.
Il programma della settimana corrente – L’unico torneo Challenger della settimana si svolgerà a Cleveland, negli Stati Uniti. Thomas Fabbiano e Andreas Seppi gli italiani in gara.
Veniamo, dunque, agli ITF (detti anche Future), palcoscenico frequentato dalle giovanissime promesse del tennis internazionale, ma non solo.
Maschile – Iniziamo dalla finale tutta azzurra giocatasi sul cemento di Monastir 3, in Tunisia, tra Mattia Bellucci e Francesco Passaro, entrambi classe 2001. Un match decisosi con il risultato di 6-4; 7-5 in favore del primo. Bella soddisfazione per il movimento nostrano che può guardare al futuro con grande ottimismo per i tantissimi talenti in procinto di esplodere.
Gli altri vincitori: Brandon Holt, Cancun 2 (Messico, cemento); Oriol Roca Batalla, Cairo (Egitto, terra battuta); Antoine Escoffier, Loughborough (Regno Unito, cemento al coperto); Moez Echargui, Monastir 4 (Tunisia); Eduardo Esteve Lobato, Weston (USA, terra battuta);
Femminile – Nessuna azzurra tra le giocatrici a trionfare nella settimana di Future:
Stacey Fung, Cancun 2 (Messico, cemento); Selena Janicijevic, Cairo (Egitto, cemento); Elizabeth Mandlik, Florianopolis 2 (Brasile, cemento); Sofia Nami Samavati, Loughborough (Regno Unito, cemento al coperto); Yvonne Cavalle-Reimers, Manacor 2 (Spagna, cemento); Ana Bogdan, Andrezieux-Boutheon (Francia, cemento al coperto); Qinwen Zheng, Orlando (USA, cemento).
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