Quando si parla dei tennisti nati negli anni ’90 si fa riferimento, solitamente, a quelli che, a torto o a ragione vengono considerati i nuovi Big Three: Daniil Medvedev, Alexander Zverev e Stefanos Tsitsipas. Spesso sono loro stessi ad autocelebrarsi come tali. Oltre a loro, c’era (e speriamo torni ad esserci presto) Dominic Thiem.
Ebbene, di questi quattro tennisti, finora solo Medvedev e Thiem sono stati in grado di vincere un torneo del Grande Slam. L’austriaco nel 2020 a New York e il russo nel 2021 sullo stesso campo. Sono anche gli unici nati nei 90s ad aver vinto un Major.
Da oggi, però, anche Matteo Berrettini entra a pieno titolo nel gotha di questa generazione. Il tennista romano, classe 1996, è infatti l’unico tra i suoi coetanei ad aver raggiunto almeno i quarti di finale in tutti e quattro i tornei del Grande Slam. Decisiva è stata la vittoria contro Pablo Carreno Busta negli ottavi di finale degli Australian Open 2022.
Un risultato che pone Matteo anche in testa alla classifica all-time dei tennisti italiani. Mai nessuno prima di lui, infatti, era riuscito a raggiungere tale risultato nei quattro tornei più importanti.
Ora Matteo Berrettini è il terzo tennista italiano in assoluto per numero di quarti di finale Slam raggiunti (5), dopo Nicola Pietrangeli (10) e Adriano Panatta (6).
Matteo è il quarto azzurro di sempre (il secondo nell’era Open) ad arrivare così lontano a Melbourne. L’ultimo a riuscirci era stato, nell’ormai lontano 1991, un giovanissimo Cristiano Caratti, appena ventunenne.
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