Il ministro dell’Immigrazione australiano, Alex Hawke, non deciderà oggi se annullare nuovamente il visto di Novak Djokovic, dopo che il Tribunale ha deciso di concedergli la validità, ribaltando il provvedimento di espulsione comminatogli dall’Autorità di frontiera. Lo riferisce il quotidiano locale “The Age”, secondo cui il governo ha deciso di non prendere una decisione entro il periodo di quattro ore inizialmente previsto ai sensi del Migration Act, il che significa che il serbo può tornare in libertà.
Stando alle stesse fonti, la decisione definitiva del ministro Hawke potrebbe arrivare domani. Poco fa fonti del governo di Canberra citate dagli organi di stampa locali hanno riferito che Djokovic non è stato arrestato e il ministro dell’Immigrazione australiano, Alex Hawke, sta ancora decidendo se annullare nuovamente il suo visto dopo la decisione del giudice di Melbourne di revocarne la sospensione.
Il tutto dopo che il quotidiano britannico “The Telegraph” aveva riferito che il numero 1 del tennis mondiale, trattenuto in Australia dallo scorso 5 gennaio, sarebbe stato arrestato oggi a Melbourne, forse tratto in inganno dal padre di Djokovic secondo il quale l’esecutivo australiano intenderebbe deportare suo figlio.
Nel frattempo, come riportato da diversi giornalisti in loco, un’auto con vetri oscurati ha lasciato pochi minuti fa il palazzo degli avvocati di Djokovic. La folla ha circondato l’auto, inneggiando al tennista serbo e intonando il coro “Free Novak”. Un cordone di polizia ha protetto l’auto, usando anche spray al peperoncino, e dopo circa cinque minuti l’auto ha potuto ripartire con destinazione ignota.