Così diversi ma al contempo così tanto affiatati. “Lontani” nella fisionomia, nella tipologia di gioco e nelle origini, ma uniti sotto la stessa bandiera, Denis e Felix hanno preso per mano il Canada e lo hanno portato sul tetto del mondo; dando un calcio alle critiche e rendendo finalmente vincente il modello cosmopolita del Paese d’oltreoceano. Per Shapovalov e Auger-Aliassime è arrivato il tanto atteso momento della consacrazione.
Shapovalov e Auger-Alissime. Il primo nato in Israele da madre ucraina e padre russo. Il secondo nato a Montreal da madre canadese e padre togolese. L’uno dalla pelle chiara e i capelli biondi. L’altro dalla pelle scura e i capelli ricci e neri. Denis un esteta del tennis, mancino dal rovescio a una mano (che ha incantato proprio tutti). Felix un destro dal rovescio bimane, il quale bada molto più alla sostanza piuttosto che alla bellezza (senza nulla togliere alla sua qualità). Un solo elemento in comune, a parte la bandiera e l’idolatrare Roger Federer, quello di essere stati, sin da subito, inseriti nel lungo elenco dei “Predestinati” di questo sport.
E si è trattato di un peso non indifferente per entrambi. Dal momento che in due hanno poi racimolato un solo titolo (ottenuto da Auger-Aliassime) ed undici finali perse (otto da Auger-Aliassime) prima del trionfo pesante di domenica con la maglia del Canada nell’ATP Cup 2022. Tante le critiche ricevute negli scorsi mesi. In particolare da Shapovalov, il quale dopo essere arrivato in top-10 nel settembre 2020 aveva abbastanza rallentato la sua corsa. Ma adesso, si aprono nuovi orizzonti. E che orizzonti.
Sembrava impossibile scrollarsi di dosso la fastidiosa etichetta di eterni incompiuti. Eppure Denis e Felix ce l’hanno fatta. Unendo le forze hanno dimostrato al mondo che possono essere molto di più. Forse, soltanto così potevano chiudere col passato. Già, è proprio finita un’era. Perché se è vero che il futuro è ancora tutto da scrivere, sicuramente Shapovalov e Auger-Alissime, vincendo a Sydney, hanno spezzato “la maledizione” e sono entrati nel mondo dei grandi. Non si torna indietro. E ci mancherebbe altro. Denis e Felix arriveranno agli Australian Open da “campioni di qualcosa” e non più da ragazzini dalle belle speranze.
Grazie alla vittoria di Sydney, Auger-Aliassime ha addirittura riconquistato la decima posizione del ranking mondiale (a discapito di Sinner). Mentre Shapo, pur essendo ancora quattordicesimo, adesso guarda molto da vicino Diego Schwartzman e Cameron Norrie. L’Olimpo del tennis e lì, ben disposto a (ri)trovargli una sistemazione. Il 2022 rappresenta un nuovo inizio per i due giovani canadesi dopo un 2021 farcito di diversi acuti, ma anche di rovinose cadute.
Dal Canada all’Australia. Da un oceano all’altro. Il nuovo corso è iniziato. Shapovalov e Auger-Aliassime hanno rotto la diga delle loro paure per entrare in un mare di possibilità. Quelle che le nuove convinzioni renderanno più facili da immaginare.
“La vocazione è un torrente che non si può respingere, né sbarrare, né forzare. S’aprirà sempre un passaggio verso l’oceano”.
E in quanto alla vocazione di Denis e Felix nessuno di noi aveva mai avuto dubbi. Era solo questione di tempo…
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