Alla fine in semifinale ci va la Russia di Daniil Medvedev, che se la vedrà o con il Canada o con la Gran Bretagna. La sfida decisiva del girone finisce come era lecito aspettarsi alla vigilia, con il fattore legato alla presenza del numero due del mondo a fare la differenza.
Sinner fa tre su tre, un grande Berrettini lotta ma non basta
I due singolari terminano con i risultati annunciati. Jannik Sinner fa il suo dovere, vincendo in due set contro il numero 167 del mondo Roman Safiullin. Un match tutt’altro che semplice, contro un avversario che ha fatto vedere un tennis molto superiore alla classifica che ha.
L’altoatesino è bravo a non scomporsi nel primo set, vincendo al tie-break, e ad allungare nel secondo, chiudendo 6-3. E’ vero che ha affrontato tutti avversari inferiori a lui, ma colpisce comunque l’autorevolezza con cui Sinner ha vinto tre match su tre non lasciando agli avversari neppure un set.
Nel secondo singolare Matteo Berrettini si arrende in tre set al cospetto di Daniil Medvedev, che vince con il punteggio di 6-2, 6-7, 6-4. Il 25enne romano ha davvero poco di cui rimproverarsi, giocando un match di altissimo livello. Ma in questo momento il campione in carica degli US Open ha qualcosa in più di lui.
Il doppio illude, poi cede alla distanza
Il vero rimpianto di giornata è la sconfitta in tre set in doppio. Sinner e Berrettini si portano avanti di un set e nel secondo, sull’1-0, 15-40 con i russi al servizio arriva la grande occasione per l’allungo che poteva essere decisivo. Da quel momento in poi però la coppia azzurra perde un po’ di smalto in risposta e a rete ed è costretta a giocarsi tutto al super tie-break, che Medvedev e Safiullin fanno loro con il punteggio di 10-5 proiettando la Russia in semifinale.
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