“La polemica va risolta a meno che non si voglia mettere in discussione l’onestà di uno dei tre o quattro protagonisti della vicenda: la veridicità del referto medico, l’intenzione ultima del giocatore, l’interesse degli organizzatori del torneo e l’accettazione e il parere del ministro della Salute australiano”.
Così Toni Nadal, zio ed ex allenatore di Rafa, su El Pais commenta l’esenzione concessa al numero uno del mondo per entrare in Australia da non vaccinato.
“Sarebbe mostruoso che per far partecipare Djokovic agli Australian Open, si fosse incorsi in una qualsiasi delle quattro ipotesi disonorevoli”.
“Penso che sarebbe bene se il giocatore stesso fornisse qualche spiegazione – scrive Toni Nadal – Deve essere consapevole di essere un punto di riferimento internazionale in un momento di gravissima crisi sanitaria globale“.
“Sono quasi sei milioni le persone che hanno perso la vita a causa di questo maledetto virus e tanti altri milioni che hanno ricevuto il vaccino sapendo che si tratta di una necessità globale. Voglio pensare che Novak non sia estraneo a tutto questo e che chiarirà i dubbi come segno di sensibilità e comprensione umana”.
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