Tiene banco la vicenda legata al numero uno del mondo Novak Djokovic, che ieri ha annunciato su Instagram la sua partecipazione al primo Slam della stagione grazie a un permesso medico. Esenzione sì, ma senza favoritismi. Ad assicurarlo è il direttore degli Australian Open e ad di Tennis Australia, Craig Tiley.
Il numero uno del torneo di Melbourne spiega che sono state rispettate “le rigide linee guida fissate dal gruppo consultivo del governo federale ATAGI (Australian Technical Advisory Group on Immunisation)” e che su un totale di 26 richieste di esenzione anonime presentate dai giocatori o dai componenti del loro staff, sono poche quelle concesse.
“Facciamo il possibile per dare a tutti un’opportunità equa di entrare nel Paese – ha detto Tiley secondo quanto riportato da Abc Australia -. Abbiamo detto fin dall’inizio che per entrare nel distretto di Melbourne bisogna essere vaccinati o avere un’esenzione medica approvata da un gruppo di esperti. Abbiamo istituito un primo panel composto da medici indipendenti per valutare eventuali domande di esenzione dalle vaccinazioni che sono anonime, i professionisti che esaminano le richieste non sanno chi è il richiedente. Dopo una prima valutazione, i documenti vengono passati a un secondo gruppo istituito dal governo per un ulteriore parere”.
Per avere un’esenzione è necessario “avere avuto una risposta avversa a qualsiasi tipo di vaccino”, aver recentemente “subito un intervento chirurgico importante con il rischio di possibile miocardite” o provare “di avere avuto il Covid negli ultimi sei mesi”.
Tiley ha affermato che è comprensibile la reazione dell’opinione pubblica sull’esenzione concessa a Djokovic, viste le dichiarazioni del numero 1 del mondo sulla vaccinazione. “Tocca a lui spiegare qual è la situazione e il motivo per cui ha ricevuto l’esenzione“, ha aggiunto il direttore degli Australian Open. Sull’argomento è intervenuto anche il ministro dello Sport dello stato di Victoria, Jaala Pulford. “Ogni richiesta è valutata in forma anonima e nessuno ha avuto un trattamento speciale, posso capire la reazione dell’opinione pubblica ma tutti i processi sono stati rispettati”.
Il governo australiano chiarisce: se prove insufficienti, Djokovic non entra
Va bene l’esenzione medica per partecipare agli Australian Open, ma non è detto che Novak Djokovic riesca ad arrivare a Melbourne. Al campione No Vax serbo potrebbe ancora essere vietato l’ingresso in Australia. Il numero uno del mondo dovrebbe arrivare a Melbourne con un volo dalla Serbia in serata, ma il ministro degli Interni Karen Andrews ha avvertito che le autorità di frontiera potrebbero intervenire su un caso che nel frattempo ha fatto scattare l’indignazione internazionale.
“Qualsiasi individuo che cerca di entrare in Australia deve rispettare i nostri severi requisiti di frontiera“, ha detto Andrews. “Mentre il governo del Victoria e Tennis Australia possono consentire a un giocatore non vaccinato di competere all’Australian Open, è il governo del Commonwealth che applicherà i nostri requisiti al confine australiano. Dal 15 dicembre 2021 i titolari di visto idonei completamente vaccinati possono viaggiare in Australia senza dover richiedere un’esenzione di viaggio ed entrare negli stati e nei territori idonei senza quarantena. L’Australian Border Force continuerà a garantire che coloro che arrivano al nostro confine rispettino i nostri severi requisiti di frontiera”.
“Al suo arrivo dovrà fornire le prove sulla validità dell’esenzione medica al vaccino”. L’avviso a Novak Djokovic, e in generale agli organizzatori degli Australian Open che hanno concesso il nulla osta al numero 1 del tennis mondiale, arriva direttamente dal primo ministro australiano, Scott Morrison. “Se le prove saranno insufficienti – ha aggiunto – non verrà trattato in maniera diversa da tutti gli altri e quindi salirà sul primo aereo che lo potrà riportare a casa“.