Il giornalista sportivo del New York Times, Christopher Clarey, ha pubblicato di recente un libro su Roger Federer, The Master: The Brilliant Career of Roger Federer. Andando a leggere alcune righe, è incredibile come alcune delle parole dello svizzero di dieci anni fa facciano eco ancora oggi.
La motivazione al primo posto
Christopher Clarey è uno dei maggiori e più famosi scrittori sportivi americani. Negli ultimi venti anni, infatti, ha avuto diverse occasioni di vivere a contatto con Roger Federer, a cui ha deciso di dedicare l’ultimo libro. Iniziando a leggere le pagine, saltano subito all’occhio delle dichiarazioni del maestro del 2012, praticamente dieci anni fa, che fanno da eco alla sua incredibile voglia di continuare a giocare a tennis.
“Si tratta di qualcosa che succede all’improvviso. Del tipo ‘Ci sono, ho finito. Non voglio giocare più; mi sono stufato di tutto questo’. È tutto ciò che provo ad evitare con tutto me stesso grazie a dei programmi personalizzati, il divertimento e dei cambi di cui ho bisogno. Perché, come dicevo prima, se fai sempre le stesse cose, non importa quello che fai, alla lunga ti stanchi. A prescindere da cosa tu scelga di fare.
Non importa quanto la tua vita possa sembrare straordinaria, i viaggi, le grandi sessioni di allenamento, le vacanze e le fantastiche settimane nei tornei. Io trovo la volontà di andare avanti ponendomi sempre nuovi obiettivi da raggiungere e superare”.
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