Non sono bastate le “buone sensazioni” che Rafael Nadal dice di aver provato al Mubadala World Tennis Championship, nonostante le due sconfitte patite contro Andy Murray e Denis Shapovalov. Evidentemente il fatto di “essere riuscito a competere a buoni livelli”, come lui stesso ha sostenuto, ha comunque lasciato qualche dubbio dietro di sé.
Lo ha affermato lo stesso tredici volte vincitore del Roland Garros quando gli è stato chiesto di tracciare un bilancio di ciò che si è visto in campo ad Abu Dhabi, soprattutto in ottica Australian Open: “Le sensazioni sono buone, ma al momento non sono in grado di garantire al 100% la mia partecipazione a Melbourne. L’obiettivo è partecipare e giocare al massimo, ma devo confrontarmi con il mio team. I prossimi giorni sono fondamentali”.
Il calvario di Nadal dopo il Roland Garros
Il 2021 è stato un anno davvero negativo per il 35enne maiorchino, protagonista di un inizio di stagione molto timido, della deludente sconfitta al Roland Garros contro Novak Djokovic e di sei mesi ai box, con la sola disastrosa parentesi del Citi Open di Washington.
“Molti ritengono che quella di Washington sia stata la mia ultima partita, ma in realtà ho giocato da infortunato, quella per me non conta. La verità è che dopo il Roland Garros ho passato sei mesi molto difficili, in cui i problemi al mio piede non mi hanno permesso di allenarmi come avrei voluto. Adesso le cose vanno meglio, vediamo cosa succederà nei prossimi giorni”.
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