Non sono piaciute per niente a Vasek Pospisil le parole di Andrea Gaudenzi sul circuito Challenger, che il presidente dell’Atp ha definito “una specie di università” per i giocatori che si vogliono affacciare sul circuito. Il canadese numero 133 del mondo non le ha mandate a dire a Gaudenzi, dandogli apertamente dell’ignorante.
Facciamo un passo indietro. Cosa ha detto l’ex tennista azzurro sul circuito Challenger? Ecco le sue parole: “Sul Challenger Tour devi essere in grado di raggiungere il pareggio tra costi e guadagni. Ma devi essere conscio del fatto che è solo una specie di università. Devi considerarlo come un investimento per la tua carriera. Quindi devi crescere e approdare sul tour Pro, dove avrai un vero lavoro e guadagni”.
Insomma, quasi riprendendo ciò che ha affermato pochi giorni fa Gianluigi Quinzi (“con i Challenger non vivi”, ha detto il nativo di Porto San Giorgi, spiegando il suo precoce ritiro), Gaudenzi ha detto a chiare lettere che “per vivere” (parafrasando Quinzi) devi essere un giocatore di altissimo livello.
“Non credo che sia possibile avere una sostenibilità economica a quel livello semplicemente perché manca l’interesse dei fans e quindi gli investimenti di sponsor, broadcasters e incassi dai biglietti”.
Il 31enne canadese, ideatore e animatore insieme a Novak Djokovic dell’iniziativa PTPA, l’associazione di giocatori professionisti nata in aperto contrasto con l’ATP, non le ha mandate a dire a Gaudenzi, descrivendo le sue parole “incredibilmente ignoranti“, chiamando l’italiano “il cosiddetto leader dell’ATP e dello sport del tennis”.
Secondo il canadese è assurdo pensare che “un’industria multi-miliardaria possa garantire solo a 100 giocatori di vivere” grazie ai propri guadagni sportivi. Questo, chiude Pospisil, “succede quando si monopolizza completamente lo sport”.
Fra le reazioni più sentite in particolare vi è stata quella di Tennys Sandgren il quale, senza tanti fronzoli ha detto: “Che abbia ragione o torto, queste affermazioni per il brand ATP Challenger sono pessime. Dovrebbe essere licenziato all’istante”.
Di parere molto simile è parso anche l’ex giocatore australiano Paul McNamee: “Il commento di Gaudenzi sul Challenger Tour è una mancanza di rispetto visto tutti quei giocatori che con grande qualità si impegnano senza altra via d’uscita. Forse le sue parole sono motivate dal fatto che è così concentrato nell’allungare a due settimane la durata dei Masters 1000 che ridurrà ulteriormente il numero di tornei sul circuito”.
Non è la prima volta che Vasek Pospisil e la PTPA si scagliano contro l’ATP e contro Andrea Gaudenzi in particolare. Qui sotto è spiegato, con un tweet, il senso della battaglia di Pospisil, Djokovic e soci.
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