L’ultima volta a Cincinnati, poco più di due mesi dopo il suo quarto trionfo in un torneo WTA, a Nottingham, su quella fresca erba britannica che sempre l’ha esaltata. Johanna Konta ha deciso di dire addio al tennis. E l’ha fatto ieri con una lettera che vi riportiamo integralmente:
“Grata. Questa è la parola che probabilmente ho usato di più nel corso della mia carriera e penso che sia quella che alla fine la descrive meglio. La mia carriera da giocatrice è giunta al termine e sono incredibilmente grata per come si è sviluppata. Tutti gli indizi sembravano indicare che non ce l’avrei fatta in questa professione. Tuttavia la mia fortuna si è materializzata nelle persone che sono entrate nella mia vita e hanno avuto impatto sulla mia vita oltre il tennis. Sono incredibilmente grata a queste persone. Voi sapete chi siete. Grazie alla mia resilienza e alla vostra guida, sono riuscita a vivere i miei sogni. Sono riuscita a diventare quello che volevo e che dicevo di voler essere da bambina. Mi ritengo davvero molto fortunata. Molto grata”.
Insomma, un messaggio che trasuda emozione da ogni parola. Noi vorremmo celebrare Johanna ripercorrendo in sintesi le varie tappe del suo percorso con relativi numeri.
Johanna Konta, la britannica d’Australia dice addio
Konta è nata a Sidney, in Australia, il 17 maggio 1991. Figlia di genitori di origine ungherese, emigrati separatamente in Australia, ha iniziato a giocare a tennis all’età di otto anni, trasferendosi in seguito a Barcellona per frequentare la Sanchez Canal Academy. Contestualmente, il padre e la madre si sono stabiliti a Eastbourne, nel Regno Unito, evento che ha permesso a Johanna di ottenere la cittadinanza britannica nel 2012.
Dopo aver vinto un titolo nel circuito ITF, sulla terra battuta di Mostar, in Bosnia, Konta ha fatto l’esordio in WTA nel 2011 al torneo di Copenaghen, passando per le qualificazioni. Di lì in poi altri 10 titoli ITF e tanta gavetta, che ha iniziato a dare i suoi frutti nel 2016 con la prima semifinale Slam in carriera, agli Australian Open, con la semifinale a Eastbourne, e con il suo primo trionfo nella classe regina, a Stanford, battendo Venus Williams. Ne seguiranno ancora tre in totale, tra cui il prestigiosissimo Masters 1000 di Miami. Cinque le altre finali disputate, tre le semifinali Slam: quella già citata a Melbourne e quelle a Wimbledon (2017) e al Roland Garros (2019). In undici anni di attività, Johanna Konta è stata capace di spingersi fino alla quarta posizione del ranking mondiale, risultato ottenuto nel 2017. Inoltre, per due volte ha concluso l’anno in Top-10.
La fine è un nuovo inizio
Nel 2020 e nel 2021, oltre la Pandemia, alcuni problemi fisici, soprattutto al ginocchio, l’hanno tenuta fuori dai campi per diverso tempo, facendola precipitare al di fuori delle prime cento giocatrici. Poi il rientro e l’ultimo sigillo, come scritto in apertura, lo scorso giugno a Nottingham: nessuno ancora sapeva fosse il suo modo per dire addio. Troppo forte la voglia di farsi una famiglia, a 30 anni. Buona vita Johanna, anche noi ti siamo molto grati.
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