Coppa Davis, le parole di Jannik Sinner e Fabio Fognini

Sono passati ormai due giorni dall’eliminazione ai quarti di finale di Coppa Davis, ma c’è ancora un po’ di amaro in bocca per quello che poteva essere e non è stato. Ecco la reazione di due dei protagonisti della squadra azzurra, Jannik Sinner e Fabio Fognini.

Un nuovo Sinner

Una cosa è sicura dopo questa Coppa Davis: Jannik Sinner è un nuovo giocatore. L’avevamo conosciuto come il ragazzo di ghiaccio, poche emozioni in campo e tanto lavoro. La competizione a squadre, ma già un assaggio l’avevamo avuto a Torino per le Atp Finals, ci ha regalato un nuovo Sinner. Un ragazzo che vive la gara in simbiosi con il pubblico e cerca di farlo entrare in partita, trasformando il tifo in energia positiva per se stesso.

È molto diverso da un torneo normale, tutti hanno dato il 100%. Spero di essere cresciuto in queste partite.

Ho imparato tante cose già nelle Finals; giocare qua è totalmente diverso perché giochi per tutta la squadra e non per te stesso. C’è più responsabilità perché giochi per la nazione, ovviamente il doppio lo devo ancora imparare, credo che Fabio abbia tanta esperienza e mi ha insegnato tanto, anche con Simone. Mi ha fatto piacere stare in questo gruppo, non è facile fare il capitano, anche per Filippo era la prima volta, ma ci ha lasciato abbastanza liberi”.

Le parole di Fognini

Fabio Fognini era sicuramente l’uomo con più esperienza del gruppo azzurro (67 apparizioni in Davis), ma non è riuscito a dimostrare il suo valore quando è stato chiamato in causa.

Faccio sempre più fatica a stare lontano da casa per periodi prolungati. Penso che giocherò tornei ravvicinati. Futuro in nazionale? C’è un ricambio in atto, dovrò meritarmi la convocazione, ci sono tanti giovani molto forti.

Sono molto triste per la scomparsa di Parra, abbiamo passato bei momenti insieme”.

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