L’ex numero 1 del mondo, Lleyton Hewitt, ha parlato dello spostamento della Coppa Davis ad Abu Dhabi per i prossimi cinque anni. L’australiano, due volte vincitore della competizione, ha giudicato un disastro la scelta.
Una competizione morta
Gerard Piqué, a capo del gruppo Kosmos che ha rilevato la Coppa Davis nel 2018, ha apportato notevoli modifiche al format della competizione. Si sono abbandonate le consuete cinque partite e c’è stata una rivoluzione delle sedi. L’edizione 2019, che ha visto vincitrice la Spagna, è stata disputata tutta a Madrid, mentre in questa stagione sono state scelte tre città (Madrid, Torino e Innsbruck). A partire dal 2022, però, ci sarà un nuovo cambiamento: Abu Dhabi diventerà la sede della Coppa Davis per i prossimi cinque anni.
Lleyton Hewitt, capitano della squadra australiana, ha voluto commentare la scelta e non ha usato mezzi termini per attaccare la nuova proprietà e l’Itf.
“Credo che sia una cosa ridicola, la Coppa Davis non è stata creata per questo. Se procederanno così, arriveranno a vendere l’anima della competizione al Medioriente per cinque anni, la ucciderebbero. Sarebbe un disastro.
Alcuni dei miei ricordi più belli nel tennis sono durante le semifinali e le finali di Davis, in mezzo alle case. Non importa se stessimo in Australia o da qualsiasi parte nel mondo: era un’atmosfera magica. La Coppa Davis era il massimo a cui si poteva ambire per un giocatore del circuito maschile.
Adesso tutto è controllato da un giocatore di calcio e dalla sua compagnia, una cosa che il tennis non ha mai vissuto in passato. L’Itf, questo è poco ma sicuro, non mi ha certo chiesto cosa ne pensassi. Non c’è stato nulla da fare quattro anni fa, non credo che ora avrebbe molto senso parlarne con loro: hanno già deciso”.
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