Il 2021 di Jannik Sinner è stato semplicemente straordinario: 4 titoli ATP (Melbourne, Washington, Sofia e Anversa), finale al Masters 1000 di Miami, top-10 e, infine, la ciliegina sulla torta della partecipazione alle Finals di Torino (e che partecipazione!). Tra qualche giorno, inoltre, l’altoatesino sarà impegnato nella prestigiosissima Coppa Davis, competizione in cui la squadra azzurra, capitanata da Filippo Volandri, ha molte chance di arrivare fino in fondo. Insomma, un bottino niente male per un ragazzo che ha compiuto appena vent’anni lo scorso agosto. Siamo di fronte ad un vero e proprio predestinato: sono i numeri a confermarlo.
A proposito di numeri, andiamo a fare un’analisi dettagliata, fondamentale per fondamentale, del suo potenziale tecnico (e non solo).
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Sinner, futuro leader ‘silenzioso’
L’analisi dei migliori cinque tennisti italiani. Dopo Matteo Berrettini, tocca a Jannik Sinner, un giocatore per il quale abbiamo speso infiniti aggettivi durante questo 2021. Un giocatore che, se continua così, ci costringerà ad inventarne dei nuovi.
Servizio, voto 6,5
Nell’ultimo periodo il servizio di Sinner è migliorato. Il suo allenatore, Riccardo Piatti, ha incentrato il lavoro sul lancio di palla, sancendo il ritorno alla posizione foot back (piedi fermi durante la fase di caricamento). Il risultato? Una percentuale maggiore di prime in campo a discapito di un pizzico di velocità. La differenza la si è vista già alle Finals. Ci sono, in ogni caso, ampi margini di miglioramento.
Risposta, voto 8.5
Molto bene in risposta Sinner. Anche in questo caso, Jannik di recente ha apportato alcuni piccoli ma significativi cambiamenti. Ad esempio, a Torino contro Medvedev lo abbiamo visto entrare più dentro al campo, guadagnandone di incisività dei colpi. Inoltre, ha imparato a spingersi a rete con maggiore costanza. Un altro passettino in avanti e sarà devastante.
Dritto, voto 9
Il dritto di Sinner spesso e volentieri è una sentenza. L’azzurro, soprattutto nei tornei a Sofia ed Anversa (ma anche a Vienna e alle Finals), ha dimostrato di aver acquisito una grande consapevolezza dei propri mezzi, costruendosi “l’azione” in modo tale da andare poi a concludere con questo colpo. Timing sulla palla quasi perfetto. Sicuramente uno dei migliori del circuito.
Rovescio, voto 9,5
In una recente intervista, Filippo Volandri ha definito il rovescio di Sinner come “l’architrave del suo gioco”. Difficile dargli torto, dal momento che Jannik riesce ad eseguirlo da ogni centimetro del campo con una naturalezza impressionante, trovando qualsiasi angolo. E va ancora meglio quando tira lungolinea.
Gioco a rete, voto 6
Pochino nella prima parte di 2021. Qualcosa in più nel finale, soprattutto quando impegnato in risposta. Ma è la “nota dolente” del gioco di Jannik.
Fisicità, voto 7.5
E’ vero che deve ancora crescere, non è Alcaraz e non sarà mai Nadal, ma ha il fisico classico del tennista moderno, alla Zverev o alla Medvedev. Alto, leggero, veloce. E in campo, nonostante la giovane età, si vede.
Forza mentale, voto 9
Nella seconda parte del 2021, Sinner è cresciuto tantissimo sotto questo aspetto. Basti pensare alla determinazione mostrata alle Finals. Non era facile battere all’esordio Hubert Hurkacz, soprattutto perché Jannik dal polacco ci aveva perso nella sua (per ora) unica finale in un Masters 1000. Che dire, poi, della freddezza con la quale ha reagito al bagel subito nel primo set contro Medvedev? Insomma, se prima il giovanotto si era dimostrato glaciale prevalentemente nei momenti favorevoli, oggi la sua forza mentale gli consente di ritrovarsi anche nelle situazioni più complicate. “You are not human”, gli ha detto Bublik a Miami. Pian piano, il kazako sta iniziando ad aver ragione.
Tattica, voto 7
Diciamo che nella maggior parte dei match di questo 2021 si è visto un Sinner cannibale. Pochi fronzoli e tanto attacco: una strategia che ha pagato ampiamente. Talvolta, però, anche Jannik è incappato in giornate storte, in cui si è fatto imbrigliare dall’avversario non riuscendo poi a correre ai ripari. È il caso, ad esempio, della partita persa contro Taylor Fritz a Indian Wells e di diverse altre ancora.
Carisma, voto 8
Da ragazzo umile ed introverso, Sinner non ha mai rilasciato dichiarazioni altisonanti e non ha mai ha fatto trasparire grandi emozioni. L’unica eccezione qualche giorno fa a Torino quando, quasi commosso, ha dedicato la vittoria contro Hurkacz all’amico Berrettini. All’altoatesino, tuttavia, è sempre bastata la sua aura di “predestinato” per scaldare (e dividere) il cuore degli appassionati di tennis. Col passare del tempo potrebbe diventare un autentico “leader silenzioso”.
Punteggio totale 71. E voi, cosa ne pensate?
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