L’abbiamo visto perdere ieri dopo una lunga battaglia con Laslo Djere a Nur-Sultan, ma Lorenzo Musetti è tornato ad avere la passione per il tennis. In una recente intervista, il giovane italiano ha raccontato il buio vissuto dopo la fine del suo fidanzamento.
Il periodo difficile e l’aiuto dello psicologo
Intervistato pochi giorni fa, Lorenzo Musetti ha rivelato i motivi del periodo difficile vissuto dopo la fortunata campagna al Roland Garros. Un ragazzo svuotato emotivamente che, prima di tornare alla vittoria agli US Open, aveva passato due mesi difficili dentro e fuori dal campo.
“Sono contento, perché ho passato davvero un brutto periodo. Non avevo più la scintilla, la passione. Avevo rotto con la mia ragazza, cose che succedono a tutti i giovani, ma diciamo che il malessere poi me lo sono portato in campo e a volte non avevo proprio voglia di giocare.
Con uno psicologo lavoro sulle emozioni, a New York ho ritrovato la voglia di giocare. Sono ancora in fase di guarigione, se così si può dire. Me l’ha messo a disposizione la federazione e mi sta facendo molto bene. Aprirmi è stato importante. Lavoro per capire le mie emozioni e comprendere meglio anche come mi influenzano in campo. Dopo il Roland Garros e le questioni personali ho fatto fatica. Ho sentito anche di più la pressione.
A New York ho iniziato ad avere voglia di allenarmi, di ridere, uscire. È stato anche il primo torneo dove era possibile uscire, muoversi. Bello, pian piano è tornata la passione. Cosa ho capito? A volte bisogna semplicemente aspettare che passi la piena, che mostrare le proprie debolezze non è sbagliato e che col sacrificio e la passione si può tornare in pista”.
La dedica al mito Djokovic
La fine dell’intervista è dedicata al giocatore che lo ha presentato al mondo intero, Novak Djokovic.
“Novak Djokovic credevo fosse immortale e invece anche i campioni fanno i conti e sono schiacciati dalla pressione. Mi è dispiaciuto perché tifavo per lui, meritava assolutamente di completare lo Slam, anche se Medvedev ha giocato un torneo straordinario. Nole è sempre molto gentile in allenamento, penso che meritasse di completare il Grande Slam.
Ho parlato con lui, ma non della nostra partita a Parigi. Scambiare con lui è sempre un privilegio, perché puoi vedere da vicino il suo modo di lavorare. La sua attenzione nei dettagli è impressionante.
I miei prossimi obiettivi sono di continuare a vincere gare e qualificarmi alle Next Gen Atp Finals. Ho davvero voglia di giocare davanti al pubblico di casa, mi manca troppo”.
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