Del match vinto in cinque set da Stefanos Tsitsipas contro Andy Murray hanno colpito sicuramente la qualità del gioco messo in campo dai due, il livello di competitività espresso, gli alti e bassi che l’hanno resa una delle migliori partite viste in questo 2021.
Ma l’aspetto per cui resterà nella memoria collettiva è forse quello che meno ha a che fare con il tennis giocato, in particolare l’atteggiamento di Tsitsipas alla fine del quarto set e, soprattutto, la reazione velenosissima dello scozzese, che a fine match ha detto di “aver perso tutto il rispetto” che nutriva nei confronti del più giovane collega. La colpa del greco? Ormai è nota ed è la sua abitudine di beneficiare in maniera molto disinvolta dei toilet break.
Quello preso tra la fine del quarto set e l’inizio del quinto ha fatto andare su tutte le furie Murray, che a fine match ha sbottato. Più o meno la stessa reazione che ebbe anche Alexander Zverev al termine della finale (vinta) a Cincinnati.
Eppure c’è anche chi difende Tsitsipas. Per esempio Mats Wilander, sette volte campione Slam ed oggi autorevole commentatore per Eurosport. L’ex campione svedese ha una sua teoria: “Stefanos è un giocatore che suda molto, ha necessità di cambiarsi spesso, non solo la maglietta, ma anche i pantaloncini e l’intimo. C’è chi lo fa in tre minuti, chi in cinque”.
E comunque, aggiunge Wilander, “i campioni fanno così. Fanno sempre qualcosa un po’ sopra le righe, che forse può infastidire l’avversario. Nadal si prende tutto il tempo al servizio e spesso sfora, Djokovic usa molto il fisio, McEnroe urlava, Connors faceva le sue cose. Mi ha sorpreso la reazione di Andy, è un giocatore esperto e sa gestire queste cose. Alla fine – conclude lo svedese – non credo che abbia influito sul risultato finale“.
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