Così Rafa Nadal è riuscito a vincere venti Slam convivendo con il dolore

Negli scorsi giorni è arrivata la notizia che Rafa Nadal ha deciso di mettere fine al suo 2021, dando forfait agli US Open e a tutti gli altri impegni in calendario. Il suo obiettivo, come ha dichiarato tramite il proprio profilo Twitter, è tornare competitivo nel 2022. Una scelta obbligata, dettata da sofferenze fisiche che il maiorchino patisce ormai da anni e anni.

NADAL, UNA CARRIERA DI GIOIE E DOLORI

La carriera di Nadal, sebbene contrassegnata da tanta gloria, è stata anche afflitta da molteplici infortuni. Sin dall’inizio del suo percorso, il re della terra rossa ha dovuto combattere (e sta combattendo) con alcuni disturbi cronici al ginocchio che gli hanno fatto rinunciare a tornei molto importanti. Lo spagnolo ha anche riportato acciacchi alla schiena, alla spalla e al polso sinistro.

Il focus – È opinione diffusa che i numerosi infortuni di Rafael Nadal siano il risultato del suo stile di gioco. Tale, però, è una visione molto semplicistica dal momento che la fatica non è il motivo principale dei suoi problemi. La causa primaria delle sofferenze del maiorchino è un’altra, qualcosa di irrimediabile: il piede sinistro. Ecco perché.

NON È UN INFORTUNIO

Il problema al piede sinistro di Rafael Nadal non è affatto un infortunio subito durante la sua carriera da giocatore. È, infatti, un difetto congenito considerato incurabile. Nel caso dello spagnolo è stato mitigato da molteplici trucchetti.

La batosta – Già nel 2005, all’età di 19 anni, Rafa ricevette notizie devastanti dai suoi medici, i quali gli rivelarono che la sua carriera tennistica era a forte rischio. In particolare, uno specialista del piede di Madrid identificò la causa del dolore in una condizione rara chiamata “malattia di Kohler”. Si tratta, nel dettaglio, di un disturbo in cui l’osso navicolare del piede – lo scafoide tarsale in termini medici – non si indurisce come dovrebbe durante l’infanzia. Di conseguenza, l’osso rimane sottosviluppato e provoca fitte dolorose se sottoposto a sforzi fisici eccessivi.

Notizia che Nadal, gladiatore in campo, accolse con grande disperazione, pensando addirittura di darsi al golf.

La “soluzione” – La chirurgia, essendo un trattamento incerto e non provato per questa condizione, era un’opzione da escludere. Allora i medici di Rafael Nadal escogitarono una soluzione improvvisata piuttosto strana: un hack. Le suole delle scarpe da tennis che Nadal avrebbe indossato furono modellate in modo da avere una forma che avrebbe fornito all’osso malato un’ammortizzazione sufficiente per alleviare la pressione esercitata su di esso durante le partite.

Tuttavia, la magia non è durata a lungo.

Altri problemi – Lo spostamento del peso corporeo di Nadal, causato dalle suole modificate, infatti, ha trasferito la pressione sulle altre parti del suo corpo. Con gli altri muscoli che di conseguenza hanno dovuto sopportare un peso aggiuntivo. I primi effetti di ciò si sono abbattuti sulle ginocchia dello spagnolo. L’angolazione peculiare dei plantari nella sua scarpa su misura, pur salvando il suo navicolare con un’angolazione intelligente, ha immediatamente trasferito più stress alle sue ginocchia. Ciò ha portato Nadal a sviluppare tendinite rotulea a entrambe le gambe.

Problema che si è riacceso nel 2012, determinando un lungo periodo di stop. Quindi, i medici di Nadal hanno sperimentato una nuova forma di trattamento per mitigare le sue sofferenze: la terapia con cellule staminali.

Il trattamento ha funzionato. Ma nel 2014, l’iberico ha dovuto ricevere ancora una volta iniezioni di cellule staminali, questa volta per la schiena. L’ennesimo malanno, affermano in molti, è un altro risultato della “soluzione” del piede.

Nel 2018, invece, Nadal è andato sotto i ferri per un intervento chirurgico alla caviglia destra. È tornato sano all’inizio del 2019, ma dopo ha continuato ad avere piccoli problemi in varie parti del suo corpo. La fonte di tutti i problemi, il morbo di Kohler, lo infastidisce ancora senza tregua al giorno d’oggi.

QUAL È IL FUTURO DI RAFA NADAL?

Attualmente, i vari rimedi temporanei escogitati dall’equipe medica dello spagnolo hanno smesso di funzionare. Forse le suole personalizzate non proteggono più l’osso carente dalla pressione. È possibile che, sebbene le scarpe abbiano impedito all’osso di affaticarsi immediatamente, lo stress accumulato in 17 anni di tennis professionistico ha portato la situazione oltre il punto limite.

CONVIVERE COL DOLORE…

La carriera di Rafael Nadal è stata una favola, come spesso la si descrive. Ma è stata una favola dolorosa. Si dice che il tempo guarisca tutto, o almeno ti faccia dimenticare. Ma forse non è sempre così. Forse a volte il tempo ti insegna solo a convivere con il dolore.

E Rafael Nadal è il miglior esempio di convivenza e conquista del dolore.

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