Chi l’ha detto che il tennis è uno sport tranquillo e senza contatto fisico? Evidentemente quando le cose vanno male anche il tradizionale aplomb dei tennisti può venire meno. E’ quanto è successo nel corso del match tra l’australiano Jordan Thompson e lo svedese Elias Ymer, valevole per il primo turno dell’Atp 500 di Washington.
Nel corso dell’ultimo game del match (vinto da Ymer in tre set), il fattaccio: lo svedese colpisce la pallina solo dopo un doppio rimbalzo. L’australiano attende la chiamata del giudice di sedia – che non arriva – e si aspetta, invano, l’ammissione dell’infrazione da parte dell’avversario.
Thompson sbaglia il colpo successivo e perde, oltre che il match, anche le staffe. Cerca di farsi giustizia da solo, prima protestando con l’arbitro e poi venendo quasi alle mani con Ymer, colpevole di aver approfittato della sbagliata chiamata arbitrale e di aver consapevolmente imbrogliato. Volano parole grosse e solo l’intervento del giudice di sedia evita il contatto diretto tra i due.
Un vizietto, quello del doppio rimbalzo, che evidentemente è di famiglia. Per chi non se lo ricordasse, rammentiamo che anche il fratello di Elias, Mikael, ebbe lo stesso “problemino” nel corso del match contro Jannik Sinner all’ultimo Roland Garros.
In quel caso lo svedese non ammise l’evidente infrazione, ma Sinner non si scompose e vinse il match in tre set, prima di essere sconfitto agli ottavi di finale da Rafael Nadal.
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