Inutile girarci intorno, Novak Djokovic sta riscrivendo la storia del tennis. Anche i suoi più fanatici detrattori non possono non riconoscere quello che, al di là delle fazioni legate al tifo, è semplicemente un dato di fatto. Anche al netto dell’addio al sogno Golden Slam, causato dall’eliminazione dalle Olimpiadi di Tokyo per mano di Alexander Zverev.
Ne ha parlato recentemente, tra gli altri, una che di tennis, di record e di prestazioni top se ne intende eccome, Martina Navratilova. Tennista ceca naturalizzata statunitense, Martina ha vinto tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80 ben diciotto titoli Slam in singolare e trentuno in doppio, impreziosendo il tutto con otto vittorie alle Atp Finals.
Ebbene, secondo Navratilova, Djokovic ha davanti a sé ancora almeno tre, quattro anni ad alto livello, che gli consentiranno di staccare i suoi storici rivali nella corsa al record di titoli del Grande Slam vinti in carriera. Uno scontro che vede, per il momento, Novak appaiato a Roger Federer e Rafael Nadal a quota venti.
I tre torneranno a sfidarsi agli Us Open, a New York, tra fine agosto e inizio settembre. E già in questo caso il serbo parte nettamente favorito sugli avversari: “La superficie è in assoluto la sua preferita, a differenza di Rafa. E rispetto a Roger e allo spagnolo gode di un momento di forma fisica eccezionale. In un torneo tecnicamente e climaticamente tosto come gli Us Open questo conterà eccome”.
Anche a parità di condizioni fisiche, in effetti, a New York sarebbe partito probabilmente avanti Djokovic nei pronostici.
In prospettiva, secondo Martina, Nole “può puntare tranquillamente a quota 24 titoli Slam“, cosa che gli consentirebbe non solo di staccare Nadal e Federer, ma anche di raggiungere (e perché no, superare) il record assoluto in campo femminile che appartiene a Margaret Smith Court e che Serena Williams, ferma a 23, sta cercando in ogni modo di eguagliare. Per ora, da troppi anni, senza successo.
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