Lo zio Toni controcorrente su Djokovic. E se Berrettini avesse commesso meno errori…

Lo zio più famoso del tour maschile, Toni Nadal, è intervenuto su Novak Djokovic sulle colonne de El Pais, dichiarando: “Non è al livello del 2011 e 2015”. Ha anche aggiunto il proprio commento sulla prestazione di Matteo Berrettini, alla prima finale slam in carriera.

Il giudizio di Toni Nadal su Djokovic

Lo zio Toni ha parlato del sesto successo di Nole ai Championships, aggiungendo che il serbo è il giocatore che potrebbe per primo superare i 20 slam in carriera.

Djokovic non è al livello del 2011 e 2015, questo è un mio pensiero. Ha, però, dimostrato di essere un passo avanti rispetto a tutti gli altri giocatori della Next Gen. Ha sconfitto tre di loro nelle ultime finali slam giocate. Ricordiamoci che ha anche battuto Daniil Medvedev in finale agli Australian Open.

La vittoria a Wimbledon ci ha dimostrato una cosa importante. Il serbo sembra essere, in questo momento, il giocatore che potrebbe vincere il maggior numero di slam. Tra un mese e mezzo si giocheranno gli US Open e lì potrebbe avere la prima chance in carriera di superare i suoi due rivali. È vero, tornerà Rafa e sicuramente lotterà e se non ho perso una cosa in vita mia è l’irremovibile speranza in quello che fa”.

Il giudizio su Berrettini

Toni Nadal ha poi concluso con un giudizio su Matteo Berrettini, il giovane alla prima esperienza in una finale slam.

Le ore che precedono una finale slam sono sempre molto complicate. Mi ricordo ancora la tensione che abbiamo vissuto quando Rafa ha giocato e vinto la sua prima finale al Roland Garros a 19 anni. Qualcuno potrebbe credere che la giovane età giochi in loro favore, ma la verità è che quando si presenta l’occasione è molto difficile non sentire la pressione di un grande traguardo. Il mio primo pensiero quando mio nipote ha vinto l’ultimo punto con Mariano Puerta è stato ‘Che sollievo’!

Berrettini aveva gli strumenti per vincere: un grande servizio e un dritto tra i migliori del circuito. È un giocatore che trova facilmente colpi vincenti, come dimostrano i 57 vincenti della finale. D’altra parte, è anche vero che è mancata un po’ di precisione e gli errori non forzati sono stati ben 48, molti dei quali con il rovescio. Questa, a mio avviso, è stata la chiave della partita”.

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