Novak Djokovic è il campione di Wimbledon 2021! Niente da fare per un comunque monumentale Matteo Berrettini. Il numero uno azzurro, infatti, si è arreso al numero uno al mondo giocando praticamente alla pari per tutta la partita. Il serbo, grazie a questo successo, aggancia Roger Federer e Rafa Nadal a quota 20 Slam in bacheca. L’incontro, durato tre ore e ventisette minuti, si è deciso in quattro set.
Il match: Djokovic batte Berrettini 6-7; 6-4; 6-4; 6-3
Il primo set – La partita è sin dall’inizio molto tesa e interessante. Nel primo game, Djokovic commette due doppi falli e concede un break point a Berrettini. Tuttavia, il numero uno al mondo riesce (non senza difficoltà) a sventare il pericolo e a portarsi sull’1-0.
Nel terzo gioco ancora problemi al servizio per il serbo, che incappa nel terzo doppio fallo e consente a Matteo di portarsi sullo 0-30. Poi, però, l’azzurro non chiude un punto che sembrava già fatto e che avrebbe voluto dire tre chance per il break. Djokovic non perdona e vince in rimonta il game.
Gol mangiato gol subito, si dice nel calcio. Ed è ciò che accade pochi istanti dopo sul prato verde di Wimbledon. Infatti, dopo i grandi rischi corsi, Djokovic riesce a breakkare il venticinquenne romano e a portarsi successivamente sul 4-1.
Altro momento chiave è l’ottavo game, quando Berrettini annulla un set point al serbo sul risultato di 5-2. Di qui, Matteo si sblocca andando prima a centrare il 5-3, poi a recuperare il break di svantaggio e quindi a raggiungere l’avversario sul 5-5. Dopodiché, entrambi i giocatori non tentennano al servizio (anche se Berrettini soffre nel dodicesimo game) e si va al tie-break.
Berrettini inizia il tie-break con il turbo: è 3-0 per l’italiano in pochi istanti. Poi però Djokovic inanella tre giocate consecutive e si cambia campo sul 3-3. Infine, la svolta arriva nel non punto, quando Berrettini caccia dal cilindro un gran vincente e si porta sul 5-3. In seguito, Matteo chiude il primo parziale sul 7-4.
Il secondo set – Arriva subito la reazione di Djokovic, che subito breakka Berrettini risalendo dal 40-15 a favore del romano. In seguito, il leader della classifica Atp dilaga: prima si porta sul 2-0 tenendo il servizio, poi strappa nuovamente la battuta a Berrettini e infine conferma il doppio vantaggio. In men che non si dica è 4-0 per il serbo, che inizia a giocare un tennis più ragionato da fondo campo limitando le scorribande a rete (che poco gli avevano giovato). A questo punto Matteo ha un sussulto d’orgoglio e riesce recuperare uno dei due break di svantaggio. Tuttavia, l’azzurro non completa la mission impossible di tornare in corsa nel set. Il secondo parziale, dunque, si conclude sul 6-4 a favore del tennista di Belgrado.
Il terzo set – Il terzo set riparte sulla falsa riga di quello precedente. I primi due game scorrono veloci, poi Djokovic breakka Berrettini nel terzo gioco. Quest’ultimo rimane comunque agganciato all’avversario e nel sesto game va molto vicino a mettere a segno il controbreak. Djokovic, infatti, si salva solo ai vantaggi dopo essere risalito dal 15-40: è 4-2.
L’incontro prosegue molto lottato, ma è il serbo a presentarsi sul 5-4 con l’opportunità di servire per il set. Sul 40-30, un errore di dritto di Berrettini decreta la conclusione del terzo parziale. È 6-4 in favore di Djokovic.
Il quarto set – Continua ad alti livelli la battaglia, con Berrettini che dimostra di non aver accusato la doppia sventola. Infatti, l’azzurro prosegue a giocarsela alla pari con il numero uno del mondo. Nel sesto game, in vantaggio per 3-2, Matteo si porta sullo 0-30 costringendo Djokovic agli straordinari. Nel gioco successivo, invece, è il serbo a premere sull’acceleratore, mettendo pressione al romano dopo la scampato pericolo: Novak si procura una chance per il break e Berrettini fa doppio fallo. E’ 4-3 Djokovic. Episodio che sarà la pietra tombale sull’incontro.
Alla fine, il serbo chiude al terzo Championship point (in risposta) con un 6-3.
Novak Djokovic è il campione di Wimbledon 2021. Novak Djokovic scrive un’altra grande pagina della sua illustre carriera. Solo applausi per Berrettini, che esce dal campo consapevole di essersi arreso soltanto ad una macchina infernale.
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