Novak Djokovic è sicuramente uno dei più grandi campioni della storia dei Championships. Andiamo a rivivere insieme le sue cinque vittorie più belle a Wimbledon.
Nel 2014, Nole si presenta ai quarti di finale con Cilic con un solo set perso nei primi quattro turni. L’inizio sembra dei migliori, un primo set dominato. Cilic, però, sta attraversando uno dei momenti migliori della sua carriera e, improvvisamente, impone il suo ritmo all’incontro. I due set successivi sono suoi e tutto lascia presagire alla sorpresa. Djokovic, dal canto suo, non vuole mollare un centimetro e regola il croato nel quarto e nel quinto parziale.
“Ho tentato di rimanere composto, soprattutto quando la partita sembrava andare via, come nel terzo set. Ero frustrato dal fatto che mi ero fatto scappare diverse opportunità e dall’averlo fatto rientrare in partita. Lui ha iniziato a giocare più forte, ma credo di avergliela concesso io l’opportunità di farlo”.
Una delle partite più belle della storia di questo torneo. Scambi dal fondo di rara potenza, con entrambi i giocatori in campo al meglio delle proprie capacità. Dopo un avvio mostruoso del serbo, Delpo riesce a tirare su la testa e a vincere il secondo set. Nel terzo parziale torna davanti Nole e il break nel quarto parziale fa presagire la fine dell’incontro. L’argentino, però, non si arrende: strappa il servizio all’avversario e porta la sfida al quinto set. Djokovic, come suo solito, trova energie mentali e fisiche pazzesche e riesce a superare uno stoico Del Potro alla fine di una partita che rimarrà negli annali.
“Sicuramente è una delle migliori partite mai viste e sono felice di farne parte. Non sono mai riuscito a scappare, è questo il motivo per cui lui è un campione slam. Ogni volta è tornato con colpi incredibili, tanto rispetto per lui”.
Dopo i primi tre turni senza perdere un set, nella strada di Djokovic si presenta Kevin Anderson. Il campione in carica si trova subito in grande difficoltà con il colpitore sudafricano che, grazie a servizio e dritto, si trova avanti per due set a zero. Sembra il preludio alla fine, ma Nole non molla e conquista terzo e quarto parziale prima del rinvio per oscurità. Il giorno successivo Anderson sembra tornato inarrestabile fino all’undicesimo game, quando Djokovic conquista il break decisivo.
“Abbiamo giocato un tennis di grande qualità. Alcune volte ero in balia del suo servizio, è veramente difficile riuscire a leggerlo. Credo che lui abbia giocato in una maniera incredibile. È stato un avversario formidabile”.
Dopo due anni bui, Djokovic si ripresenta in semifinale e affronta uno dei favoriti alla vittoria, Rafael Nadal. I primi due set sono molto equilibrati, con i giocatori che ne vincono uno a testa. Il terzo parziale sembra essere quello della svolta, il serbo lo vince e passa sul 2 a 1 prima dell’interruzione per oscurità. Il giorno successivo Nadal parte fortissimo e conquista rapidamente il quarto set. Nel quinto parziale hanno entrambi diverse opportunità, ma il primo a dare la zampata decisiva è Nole.
“Ci sono stati momenti di dubbi, frustrazione, scoraggiamento, quando ti chiedi se stai facendo o meno la cosa giusta. Sono riuscito a superare diversi ostacoli sulla mia strada. Credevo di poter tornare a questi livelli? Sì. È difficile per me giocare a tennis e non pensare di poter dare sempre il massimo e raggiungere il massimo”.
Una delle partite più epiche della storia di questo torneo e la prima a concludersi con un tiebreak nel quinto set. Andiamo con ordine. Il serbo riesce a vincere due dei primi tre set, nonostante le difficoltà ed essendosi trovato sotto anche al tiebreak. Spinto dal pubblico, Federer trova energie che sembravano perse e porta la partita al quinto e decisivo set. Lì succede di tutto. Sul 77 e dopo due ace di fila, Roger ha due match point. Incredibilmente Djokovic li annulla e porta la partita fino al tiebreak, giocato sul 12-12. Il serbo entra così nella storia ed è il primo (dopo 70 anni) a vincere i Championships, annullando più match point in finale.
“Se non è la finale più emozionante della mia carriera, è sicuramente nella top3. Poi contro uno dei migliori di sempre. Come ha detto Roger, entrambi abbiamo avuto delle opportunità: è folle riuscire a rimontare dopo due match point e giocare un tiebreak sul 12-12. Roger ha detto che questa finale dà speranza per chi ha una certa età, io sono uno di quelli che ha questa speranza”.
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