Una delle riviste più famose in Italia e nel mondo, molte belle foto d’autore e una partnership commerciale. Non è solo questo l’intervista che Jannik Sinner ha concesso a GQ Italia: è una chiacchierata molto profonda, a volte intima, con l’astro nascente del tennis, non solo italiano.
Una chiacchierata in cui Sinner ha parlato di tante cose, e che potrete trovare e leggere in forma integrale sul numero di GQ Italia di luglio agosto (qui tutte le info). “Il silenzio delle mie valli adesso a volte mi manca. È bello tornare a casa e respirare un’aria diversa. Mi bastano un paio di giorni e mi rigenero”, ha detto il 19enne di San Candido a proposito delle sue origini.
Un ragazzo, Jannik, che la sua terra l’ha lasciata molto presto – così come lo sport con cui è cresciuto, lo sci – per fare rotta su Bordighera, estrema Liguria Occidentale, unirsi all’accademia di Riccardo Piatti e fare del tennis la sua vita. “Non ho mai pensato di tornare indietro – ha spiegato Sinner a GQ – malgrado fosse molto dura. Ero determinato. Passate due ore dal mio arrivo ho chiamato i miei. E la mamma già stava dicendo a mio padre: ‘Ecco, lo dobbiamo andare a riprendere’. Invece, io volevo rassicurarli: sto bene, buon ritorno a casa”
Un rapporto molto forte, quello di Jannik con la sua famiglia e la sua terra: “noi gente di montagna siamo un po’ diversi. Per noi la cosa migliore è lavorare, andate dritto all’obiettivo senza perdere troppe energie. La prima cosa è il rispetto, per gli altri e per se stessi. Ciascuno di noi è uguale. La discriminazione di ogni tipo mi infastidisce: io ho avuto la fortuna di avere dei genitori che mi hanno trasmesso molto“.
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