Chi è Arthur Cazaux, il nuovo “enfant terrible” del tennis francese

Arthur Cazaux, classe 2002, numero 517 del ranking (per il momento), è il nuovo enfant terrible del tennis francese? Il giovane ha avuto un esordio da favola nel circuito Atp, battendo il suo connazionale Adrian Mannarino. A Madrid, invece, aveva estromesso Sebastian Korda nel primo turno di qualificazioni per poi arrendersi con onore ad Alexei Popyrin (giustiziere anche di Sinner nella competizione iberica).

Andiamo a scoprire tutto di questo talento d’oltralpe.

CARRIERA

Nel 2019, In Sud Africa, al suo secondo torneo da professionista nel circuito Itf, si spinge fino alla finale, che perde dopo tre set tutti decisi al tie-brak. Dopo un infortunio subito in Tunisia, rientra nel 2020 e lo fa in grande stile: conquista l’atto conclusivo degli Australian Open Juniores. Anche a Melbourne, però, viene sconfitto. Successivamente, gioca vari match di qualificazione ai tornei Atp, ma senza successo. I risultati stagionali saranno altalenanti, fino ad arrivare all’ultimo appuntamento dell’anno: il Future di Torello in Spagna. Qui, Arthur ottiene la sua terza finale in carriera e, stavolta, la vince. Per lui 15mila dollari e tanti buoni motivi per sorridere e guardare al futuro con grande ottimismo.

In questo inizio 2021, ancora in Itf, continua ad ottenere buone soddisfazioni. In Svizzera raggiunge i quarti, mentre in Germania arriva fino in fondo alla competizione (per poi perdere). Quindi, l’exploit nelle quali a Madrid e quello di Ginevra, che corrisponde al suo primo successo nel Circus.

La prestazione contro Mannarino gli è valsa anche la chiamata degli organizzatori di una delle manifestazioni più importanti in assoluto…

WILD CARD AL ROLAND GARROS

La Federazione francese di tennis, infatti, ha svelato i nomi dei giocatori invitati al tabellone principale del Roland Garros. Arthur Cazaux è uno dei fortunati beneficiari.

CARATTERISTICHE E CURIOSITÀ

Cazaux è nato a Montpellier il 23 agosto 2002. È alto 1,83 m e pesa 69 kg. È destrorso e gioca un rovescio bimane. La sua superficie preferita è la terra rossa, mentre il suo allenatore è Boris Vallejo.

Fuori dal campo – Il quasi diciannovenne ha affermato di essere un fan della natura e dello sport, in particolare del basket. Ciò è stato evidente anche dopo il suo magnifico tweener (contro Mannarino). Arthur ha esultato mettendosi rapidamente tre dita sulla testa: una celebrazione che le stelle dell’NBA usano dopo aver messo a segno un tiro da tre punti.

I Golden State Warriors sono la sua squadra del cuore e Stephen Curry è il suo giocatore preferito.

L’idolo – È Rafael Nadal. Riguardo lo spagnolo, ai microfoni di Tennis Actu, ha dichiarato: “L’ho incontrato ogni mattina a Madrid in sala pesi. Ci siamo incrociati più volte, ma non gli ho mai rivolto la parola. Ma è stao bello anche così. È divertente osservare tutti i giocatori che vedi in TV fare la loro routine… immagino di trovarmeli di fronte in campo. Affrontare il maiorchino in una partita sarebbe una grande esperienza. Nadal ti fa venire voglia di raggiungere quel livello”.

I prossimi obiettivi – Nella stessa intervista ha dichiarato: “Vincere un Challenger sarebbe l’ideale, anche in termini di classifica. Mi avvicinerei al 300 ° posto. Per il resto, mi godrò il Roland Garros, cercherò semplicemente di andare il più lontano possibile. A fine anno? Essere tra i primi 250 significherebbe che ho ottenuto buoni risultati, quindi sarebbe un grande obiettivo”.

Dove potrà arrivare questo giovane prospetto del tennis transalpino sarà solo il tempo a dirlo, ma l’età e le qualità sono tutte dalla sua parte. Noi già ci pregustiamo delle epiche battaglie “all’ultimo scambio” con i nostri Berrettini, Sinner, Musetti e Sonego.

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