Una finale durissima tra due degli ossi più duri del circuito. Una maratona di due ore e 42 minuti al temine della quale la spunta meritatamente Alexander Zverev, che batte in tre set Matteo Berrettini in rimonta e porta a casa il quarto Masters 1000 in carriera, il secondo a Madrid, il quindicesimo torneo da quando è nel circuito.
Al temine della partita Zverev dirà a Berrettini: “Ne vincerai tanti altri”. E’ il giusto riconoscimento per un grande torneo e una grande finale disputata al numero uno italiano.
Un primo set che fa già capire molto chiaramente quale sarà lo schema del match: importanza cruciale dei rispettivi servizi, con Matteo che cerca di abbreviare lo scambio con il dritto e di reggere con il rovescio in back, e Sascha che invece punta ad allungare lo scambio per punire soprattutto con il rovescio.
Ne viene fuori un set molto combattuto, punto a punto, in cui l’italiano – che ricorre molto bene e molto spesso alla smorzata come soluzione per scardinare la resistenza del tedesco – mette la testa avanti con un break al settimo gioco, che sembra indirizzare il set, ma con Zverev che è bravissimo a piazzare subito il contro-break.
Si va così al tie-break e Berrettini parte alla grandissima, portandosi subito sul 5-0. Ma il numero 6 del mondo è implacabile e sfrutta alcune indecisioni del 25enne romano per rientrare ancora incredibilmente in partita. Si va a oltranza, ma Matteo è fenomenale nel non perdere campo e fiducia e chiudere 10-8, aggrappandosi ancora ad un servizio di livello mondiale.
Il set termina con 48 punti pari, giusto per capire lo straordinario equilibrio del match.
Nella seconda frazione il film non cambia. Si va avanti all’insegna di un equilibrio quasi matematico, anche se l’inerzia sembra più dalla parte di Berrettini. Ma nel nono gioco arriva un pesante passaggio a vuoto per il nuovo numero 9 del mondo: due errori gratuiti di dritto e un doppio fallo inaspettato consegnano a Zverev un insperato break e la possibilità di andare a servire per il set.
Opportunità che il tedesco non si lascia sfuggire, ancora una volta grazie ad alcune scelte sbagliate di Berrettini, che a questo punto del match appare un po’ in debito dal punto di vista della tenuta fisica e delle soluzioni tecniche.
Lo schema del match è ormai consolidato, ma questa volta, dopo la vittoria nel secondo set, l’inerzia sembra passata dalla parte del tedesco. Eppure, nel quarto gioco, arriva la grande occasione per Berrettini, con una palla break che potrebbe risultare decisiva. Qui, però, paradossalmente, girano il set e il match.
Arriva un parziale clamoroso di 9 a 1 per il tedesco, che piazza l’allungo decisivo, portandosi prima sul 3-2, poi sul 4-2. Matteo prova a resistere, ma il livello di gioco di Zverev cresce a livelli stellari. In pratica non sbaglia più nulla e chiude meritatamente 6-3 riuscendo a piazzare un secondo break prima del termine dell’incontro.
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