Alina Sabalenka vince il master 1000 di Madrid interrompendo la serie positiva della numero uno del mondo Ashley Barty. Una partita rocambolesca, dai mille volti, che vede la bielorussa conquistare il suo primo titolo sulla terra rossa con il punteggio di 6-0 3-6 6-4. Sabalenka ha avuto il grandissimo merito di non mollare, e dopo un secondo set in affanno, nella parte finale del terzo parziale torna a ruggire, come nel primo parziale stravinto per 6-0. Si prende così una rivincita nei confronti dell’australiana, visto che nelle due precedenti sfide in cui avevano giocato contro (la finale a Stoccarda e i quarti a Miami) aveva sempre avuto la peggio.
Sabalenka ha giocato un primo parziale in maniera praticamente perfetta. Non ha sbagliato nulla. Addirittura corregge l’arbitro che sbaglia l’over rule. Di fatto la perfezione. Anche se va sottolineato come la Barty le abbia dato una mano, non giocando da numero uno come ormai ci ha abituato.
La reazione di Barty nel secondo parziale c’è stata, eccome. Una reazione da numero 1, va detto, perché in effetti il modo in cui ha perso il primo set avrebbe scoraggiato chiunque. Barty invece reagisce da campionessa. Sabalenka sotto 2-0 è riuscita anche a recuperare e ha avuto anche occasioni per andare 3-2. Ma alla fine non è mai riuscita a stare avanti e l’australiana ha controllato il resto del parziale senza troppi problemi.
Si va al terzo set, come accaduto già a Stoccarda. Sabalenka tra il primo e il secondo parziale, reduce del calo dei game precedenti, lascia anche il campo per ritrovare lucidità. E sembra riuscire nel suo intento, visto che finalmente assistiamo a un parziale molto equilibrato, dove nessuna delle due tenniste riesce a mettere la testa avanti. Barty lavora di più la palla, sbaglia meno, aumenta le variazioni di gioco. Prova anche l’allungo sul 2-1, ma senza successo. La bielorussa torna a giocare con la giusta determinazione e rimane aggrappata al match. Si va avanti, colpo su colpo. E addirittura, sul 4-4, Sabalenka riesce a strappare a zero il servizio all’australiana. Una situazione impensabile fino a qualche minuto prima. E sul 5-4, quando si ritrova a servire per il titolo, non sbaglia. La 23enne bielorussa, sesta testa di serie, conclude la sua opera dopo un’ora e 39 minuti di gioco. Per la Sabalenka si tratta dell’undicesimo titolo nel circuito maggiore, il secondo stagionale dopo quello conquistato ad Abu Dhabi.
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