Oggi Andrey Rublev e Jannik Sinner si sono affrontati per la seconda volta in carriera. In realtà dire che si erano già affrontati è un po’ eccessivo, dato che nell’unico precedente, a Vienna nel 2020, il 19enne italiano si è ritirato dopo soli 9 minuti per il riacutizzarsi di un dolore al piede.
Una sfida che invece ci siamo potuti godere in quel di Barcellona, con la grandissima vittoria di Jannik Sinner.
Ma la sfida tra i due ha evocato anche un aneddoto raccontato qualche mese fa da Daniil Medvedev, russo come Rublev, un anno più anziano di lui (Daniil è un classe ’96, Andrey un classe ’97). Tra i due c’è sempre stato un rapporto di amore-odio.
“Una volta – ha raccontato l’attuale numero due del mondo in un’intervista di qualche mese fa a Tennis United – l’ho incontrato all’Australian Open nello spogliatoio e gli ho detto ‘Ciao Jannik, come stai? Se n’è andato ed è tornato poco dopo, dando di matto e cominciando a chiamarmi Davydenko”.
Il riferimento ovviamente è alla somiglianza fisica che esiste tra Rublev e Sinner, un fatto che Medvedev ha detto di ricordare spesso al connazionale, provocando reazioni sempre furiose da parte sua. Una somiglianza che, secondo alcuni, è anche tecnica.
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