Lorenzo Sonego è un ragazzo che sa soffrire. Ed essendo anche un tennista con i fiocchi e un giocatore di grande ingegno, le tre cose, messe insieme, possono portare a grandi risultati. Ne ha fatto le spese l’americano Taylor Fritz, testa di serie numero 2 all’Open di Sardegna, che si è dovuto arrendere in tre set in semifinale, al termine di un match contraddistinto da una grande battaglia.
Ogni singolo punto è stato molto combattuto, con i due tennisti che hanno provato a fare grande affidamento al loro servizio e al loro dritto. E succede dunque che Sonego riesca a portare a casa il primo set (6-4), ceda sul finale nel secondo (7-5 per Fritz), ma che riesca a ricominciare come se nulla fosse nel terzo e disintegrare tutte le certezze dello statunitense.
La terza frazione, infatti, è un vero capolavoro tecnico e tattico: il 6-1 finale, conquistato senza concedere neppure un game con l’avversario al servizio, vale più mille parole. Bravissimo Sonego, ragazzo che non ha sicuramente i titoli e la stampa di Sinner e Musetti (ma neanche di Fognini e di Berrettini), ma che sta giocando in maniera davvero perfetta.
Si tratta della 170esima finale raggiunta nel circuito per un tennista italiano, la terza per Lorenzo Sonego, che diventa – insieme ad Andreas Seppi – l’unico azzurro nella storia ad arrivare in finale su ognuna della tre superfici. Un dato che dice tanto sulla versatilità del 25enne torinese, che, spesso nel silenzio generale, sta scrivendo pagine importanti per la sua carriera e per il tennis italiano.
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