Il filo sottile che unisce Barty e Andreescu: storie di sofferenza e di successo

La finale femminile del master 1000 di Miami tra Ashleigh Barty e Bianca Andreescu si preannuncia una gran partita, ma in campo non ci saranno ‘soltanto’ 44 titoli (tra singolare e doppio) e la numero 1 contro la numero 9 del ranking mondiale. Questa sera si scontreranno due donne la cui storia è legata da un filo sottile.

Storie di difficoltà e di successi

Nel 2014 il tennis rappresentava ancora un’incognita nella vita di Barty e Andreescu. Se per quanto riguarda la canadese, la sua giovane età le imponeva di guardarsi attorno e tenere aperte altre strade, all’epoca l’australiana aveva diciott’anni e quattro stagioni già all’attivo nel Circus. Cosa è successo ad Ashleigh tra il 2014 e il 2016? Un black out ha rischiato di compromettere la sua carriera.

Barty, dalla depressione al tetto del mondo

La giovane di Ipswich è crollata lentamente sotto il peso della pressione. Quando gli standard si sono alzati, inizialmente, non riusciva ad adattarsi al circuito maggiore. Sconfitte, frustrazione e insicurezza: nella giovane australiana germogliava il seme oscuro della depressione. Barty stava vivendo un incubo, che l’ha costretta a deporre la racchetta, a prendere in mano i farmaci antidepressivi e a dire addio al tennis a tempo indeterminato. Ha iniziato a giocare a cricket e si è data alla meditazione insieme a sua zia. Ha fatto pace con sé stessa, approcciando allo sport con maggiore leggerezza e una ritrovata solidità mentale.

Quindi, nei suoi occhi e nella sua mente si è riaccesa una scintilla. Nel 2016, la Barty è rientrata nel circuito e lo ha fatto con il giusto piglio, senza quella pressione che, in precedenza, l’aveva fatta stare male. Dopo un annetto di riassestamento, il 2017 le ha regalato il primo titolo WTA, la Top 20 e la finale al Roland Garros in doppio; il 2018 altri due titoli WTA in singolare e la Top 5 in doppio. Ma la stagione della consacrazione è stata il 2019, con i trionfi al Roland Garros e alle WTA Finals, che l’hanno portata ad imporsi come la numero uno del mondo! Ancora oggi nessuna sua antagonista è riuscita a strapparle la prima posizione.

Andreescu, dalla sedia a rotelle al trionfo agli Us Open

Il 2016 è stato un anno cruciale anche per la Andreescu. In avvio di stagione la canadese non ha giocato per sei mesi, per via di un problema ai piedi. Non riusciva neanche a correre. Ma Andre Labelle, il coach di allora, trovò il modo di non farle perdere gli allenamenti: recuperò, da uno degli uffici federali, una sedia con sotto le rotelle, tolse la spalliera e la portò sul campo. Superato il momento difficile (non sarà l’unico) Bianca ha vinto il suo primo titolo Itf a Gatineau, iniziando un lungo percorso di crescita che procederà in maniera travagliata. Infatti, un infortunio alla spalla destra proprio a Miami nel 2019, l’ha costretta a saltare tutti i tornei sulla terra rossa, ad eccezione del Roland Garros. Qui, dopo aver superato la lucky loser ceca Marie Bouzková, ha comunque dovuto rinunciare a scendere in campo nel match di secondo turno che l’avrebbe vista opposta a Sofia Kenin. Quindi il forfait a Wimbledon. Poi, finalmente, la luce: i successi alla Rogers Cup e agli Us Open, titoli conquistati entrambi contro Serena Williams.

La gioia, tuttavia, non è durata a lungo perché la sfortuna ha continuato ad inseguirla: l’infortunio al ginocchio sinistro alle WTA Finals di Shenzen, e ancora i guai fisici a Dubai, con conseguenti ritiri, sono stati due colpi bassi per la canadese. Inoltre, lo scoppio della Pandemia ed un altro infortunio al piede hanno fatto completamente saltare i suoi programmi per il 2020. Stagione in cui non è mai scesa in campo.

Il ritorno nel rettangolo di gioco è avvenuto soltanto agli Australian Open di quest’anno. La candese a Melbourne è apparsa arrugginita e lontana dalla condizione ideale. Tutto normale dopo un lungo stop. Infatti è andata decisamente meglio al successivo Phillip Island Trophy dello scorso febbraio, dove si è spinta fino alla semifinale. Dunque, la conquista dell’ultimo atto del master 1000 di Miami, ottenuto battendo tenniste di grande spessore con prestazioni esaltanti, e mostrando un’ottima forma fisica. Lo si può dire con gran entusiasmo: Bianca è tornata!

La finale di Miami

Sofferenza e forza mentale: la seconda sprigionata in funzione della prima. Barty e Andreescu hanno dovuto fare i conti con grandissime difficoltà e il solo vederle scendere in campo a battagliare è un grande messaggio per lo sport e per tutti quelli che stanno vivendo un momento complicato.

Dopo aver raccontato la loro storia speriamo abbiate un motivo in più per gustarvi il match di questa sera tifando calorosamente per entrambe!

Dove vedere la finale in tv e streaming

La finale del Wta 1000 di Miami tra Ashleigh Barty e Bianca Andreescu andrà in onda alle 19 ora italiana su Super Tennis, canale 64 del digitale terrestre e 224 della piattaforma Sky. In streaming sul supertennis.tv.


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