Dopo un anno, un mese e undici giorni Roger Federer è tornato in campo. L’ha fatto a Doha, nell’Open del Qatar, contro il numero 28 del mondo Daniel Evans. Lo ha fatto nel mondo in cui tutti si aspettavano, o almeno speravano: vincendo e facendo vedere il suo tennis.
Ovviamente nessuno si aspettava di vedere il miglior Roger di sempre e infatti così è stato. Fisicamente, però, è apparso in discreta forma, capace di far vedere i suoi colpi, ma evidentemente un po’ in difficoltà quando lo scambio si allungava. Una partita vera, tosta, giocata bene tecnicamente e tatticamente da Evans, che non è certo l’ultimo arrivato.
Tre set intensi, con Federer che la spunta nella prima frazione al tie-break, Evans che riesce a strappare un servizio allo svizzero nella seconda, per chiudere 6-3, e l’ex numero uno del mondo che trova il guizzo finale nel terzo set chiudendo 7-5.
Insomma, un ritorno in campo bello e positivo, a prescindere dal risultato finale. Una gioia per gli occhi e per il cuore rivedere finalmente un campione della caratura infinita di Roger Federer. Tornare a giocare, all’alba dei quarant’anni e dopo una doppia operazione al ginocchio, era la cosa più difficile. Ora è tutto in discesa verso il grande obiettivo dello svizzero: arrivare al top della forma per giocarsi le sue chance a Wimbledon, Tokyo e New York.
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