Daniil Medvedev ha vinto venti partite consecutive. Una striscia di vittorie incredibile, partita al Masters 1000 di Parigi, proseguita con le Atp Finals di Londra, con l’Atp Cup qui a Melbourne e infine con lo straordinario cammino agli Australian Open, che gli ha regalato la terza finale Slam in carriera (domenica 21 febbraio contro Novak Djokovic).
Già con la vittoria ai quarti di finale contro il connazionale Andrey Rublev, complice la prematura uscita di scena di Dominic Thiem, gli avevano garantito il nuovo best ranking in carriera, in posizione numero tre, proprio a danno del 27enne austriaco. Il trionfo in semifinale contro Stefanos Tsitsipas ha ulteriormente rafforzato la sua posizione, ma non è ancora sufficiente per superare in seconda posizione Rafael Nadal.
Al momento, infatti, Medvedev è fermo a 9.735 punti, contro i 9.850 di Rafa. Ma se il russo dovesse riuscire nell’impresa di battere in finale Novak Djokovic, allora il sorpasso (storico, visto il dominio ultradecennale delle prime due posizioni del ranking da parte dei Big Three, con l’unica eccezione di Andy Murray) sarebbe garantito, visto che volerebbe a 10.535 punti.
Ovviamente non sarà semplice, ma con questo Medvedev nulla è impossibile: “Non sono un outsider – ha detto giustamente l’ultimo vincitore delle Atp Finals – consideratemi più come lo sfidante”.
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