Giulio Zeppieri, uno dei talenti emergenti del tennis italiano, in una recente intervista alla Fit, ha dichiarato: “Federer era l’idolo da piccolo, adesso mi piace Medvedev”.
Un futuro roseo
Giulio Zeppieri è uno dei tanti giovani in rampa di lancio della scuola azzurra di tennis. Il ragazzo è già riuscito ad emergere nel circuito, disputando alcuni tornei challenger ed arrivando a sfiorare la qualificazione agli Internazionali Bnl d’Italia. In quell’occasione uscì sconfitto in tre set da Musetti, dopo aver battuto avversari del calibro di Norrie e Dellien.
Durante la preseason, ha avuto modo di allenarsi al Circolo della Stampa Sporting di Torino con Lorenzo Sonego, un vero e proprio esempio per il giovane Giulio.
“L’impatto con il professionismo vero è stato importante, ma non traumatico. Ho dovuto adattarmi a un altro livello. Poi nel 2020 ho avuto problemi fisici. Ora mi aspetto di migliorarmi molto, soprattutto nella gestione della personalità in campo.
Allenamenti con Sonego? Una settimana come questa, al di là dell’esperienza, è uno stimolo importante. Così come lo è l’attuale movimento italiano, la crescita degli altri giovani. Il programma prevede di disputare più tornei challenger possibili, quelli in cui entrerò.
In questo momento non ho un obiettivo di gioco, devo diventare più propositivo”.
Il mito Federer e l’esempio Medvedev
Zeppieri ha poi raccontato la sua vita nel mondo del tennis e la passione per Federer e Medvedev.
“Non mi sento diverso dagli altri ragazzi soltanto perché ho avuto una vita differente, ognuno fa le sue scelte. A 13 anni ho deciso che questa sarebbe stata la mia vita, ho lasciato la scuola pubblica pur continuando a studiare, concentrandomi sul tennis. All’inizio un po’ pesava, ma ho fatto una vita che agli altri non è concessa, mi sento privilegiato e fortunato. Non mi piace sempre viaggiare, ma vedere posti e gente nuova sì. Roger Federer era l’idolo da piccolo.
Adesso mi piace Medvedev, ha un suo modo unico, sembra tutto storto ma il modo in cui muove i piedi è eccellente. E su quello lavoro molto”.
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