Mouratoglou: ecco cosa differenzia gli ottimi giocatori dai campioni

Patrick Mouratoglou ha voluto svelare il segreto che distingue gli ottimi giocatori dai campioni. Il coach ha giustamente portato l’esempio della sua assistita, Serena Williams, e della sua continua voglia di alzare sempre di più l’asticella.

La differenza tra i diversi tipi di giocatori

In una recente intervista, Patrick Mouratoglou ha voluto sottolineare la differenza tra buoni giocatori e campioni. L’esempio portato dal greco è Serena Williams:

“La differenza è semplice. Prendo ad esempio Serena: raggiunge un risultato, il secondo dopo che l’ha raggiunto, se ne dimentica. È finita. È in tasca e adesso si passa a qualcosa di nuovo. Questa è l’abilità che hanno i campioni, scordarsi immediatamente cosa hanno appena raggiunto e porsi nuovi obiettivi continuamente. Tutta la differenza sta in questa particolarità”.

La mancata vittoria negli slam dal 2017 è il perfetto esempio della voglia di continuare a porsi obiettivi della Williams.

“I campioni vivono in una costante situazione di non soddisfazione. Perché loro non sono felici di vincere un trofeo, loro sono felici durante il processo mentale di essere eccitati per raggiungere un obiettivo. Questo, fidatevi, vale molto ma molto di più”.

L’eliminazione al primo turno a Parigi

Il momento chiave in cui Mouratoglou si è accorto di questa differenza è stato il 2012. All’indomani dell’eliminazione al primo turno al Roland Garros, l’obiettivo di Serena è stato subito riprendersi a Wimbledon. Ma non solo…

“Sì, non vinceva uno slam da tre anni ed era appena stata eliminata al primo turno al Roland Garros. Abbiamo iniziato a lavorare e 15 giorni dopo stava vincendo le finali di singolare e doppio sull’erba di Wimbledon. Da lì in poi vinse ovunque e tornò al primo posto della classifica mondiale.

A quel punto mi ha detto ‘Va tutto bene, ma il mio sogno è tornare a Parigi e vincere’. Le ho fatto fare una preparazione specifica ed ha funzionato. Ha vinto anche a Parigi come voleva”.