Matteo Berrettini, pronto a prendere parte all’Atp Cup al via il 1 febbraio, è intervenuto ai microfoni dell’Atp: “Sarebbe bello giocare le Finals in casa”. Tanti gli argomenti trattati dal romano, dalla posizione in classifica alle Finals, passando per l’ottimo momento del movimento azzurro tennistico.
Le differenze di rendimento
Berrettini ha voluto iniziare mettendo a paragone l’ultima stagione con quella della sua consacrazione.
“C’è anche da dire che nel 2018 sono partito dalla posizione numero 135. Ed è normale che le cose in questo momento siano completamente differenti rispetto al passato. Quando nei grandi tornei sei una testa di serie, gli altri ti percepiscono in maniera diversa. E ovviamente sono più motivati a fare bene. Diciamo che in una situazione del genere ci sono i pro e ci sono i contro.
Quando arrivi in top10 non puoi semplicemente accontentarti di rimanere stabilmente tra i primi venti giocatori del mondo.
Voglio continuare a migliorare, ma non voglio tormentarmi troppo sinceramente”.
I segnali di speranza del movimento
Matteo, primo italiano nella classifica mondiale, ha voluto spendere parole di stima per tutti i suoi connazionali nel circuito.
“Dobbiamo essere molto orgogliosi di quello che siamo riusciti a costruire in questo periodo storico. Davvero. E ci sono un sacco di ragazzi che si stanno affacciando adesso al mondo del professionismo. Quando ci alleniamo insieme ci divertiamo. Allo stato attuale ci sproniamo per migliorarci, giorno dopo giorno. E questo credo sia fondamentale per rimanere ad altissimi livelli”.
Il sogno chiamato Finals
La chiosa finale sulle Atp Finals, ospitate il prossimo anno nella città di Torino:
“Ovviamente sarebbe bello poter giocare un torneo del genere in casa. Anche se giocare a Londra è stato un modo incredibile per concludere la stagione. Ecco, nel 2019 ho semplicemente pensato torneo dopo torneo. E credo che anche in questo caso dovrò fare così”.
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