Jeremy Chardy segue le orme di Novak Djokovic e si scaglia contro la doppia bolla australiana. Dopo le parole del serbo, arrivano all’Equipe quelle dell’ex n. 25 del mondo che accusa l’associazione australiana di un diverso trattamento tra giocatori.
I motivi della doppia bolla
Craig Tiley, n. 1 di Tennis Australia, ha fatto sapere che ci sarà una doppia bolla per gli atleti impegnati agli Australian Open. I migliori del mondo saranno infatti ospitati a Adelaide per poter partecipare al “A Day at the Drive”. L’evento vedrà impegnati otto tra i migliori giocatori del mondo. In campo maschile dovrebbero esserci Djokovic, Nadal e Thiem; in quello femminile Serena Williams, Barty, Halep e Osaka.
I dubbi sull’operato
Dopo le accuse di mancanza di parità di diritti tra atleti sollevate da Djokovic nei giorni scorsi, arrivano le parole di Jeremy Chardy. Il francese, attualmente fuori dalla top70, ha rilasciato dichiarazioni al veleno per Tennis Australia.
“Questa notizia è giunta inaspettata ed è sospetta, per usare un eufemismo. I migliori al mondo avranno anche la possibilità di usufruire di una palestra nell’hotel e di fare i loro esercizi che non rientreranno nel computo delle cinque ore consentite.
Tutti potranno uscire. Condurranno una vita quasi normale. Hanno già un sacco di privilegi. Se possono svolgere più attività rispetto a noi, la loro non sarà la stessa preparazione. Ed è strano per uno sport in cui dovremmo tutti essere sullo stesso piano”.
Il francese, fresco carnefice di Fognini ad Antalya, proverà a migliorare il risultato dello scorso anno (uscito subito di scena contro Goffin al primo turno).
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