Il colpo di Sinner che fa davvero la differenza? I numeri parlano chiaro

Jannik Sinner ha impressionato tutti nel 2020, in particolare nei mesi successivi alla pausa forzata imposta dal Covid. Un percorso culminato con la vittoria nell’ultimo torneo di stagione pre-Atp Finals – il 250 di Sofia che lo ha visto trionfare in finale contro Vasek Pospisil – e con il best ranking in posizione numero 37 della classifica Atp. Un dato che sarebbe potuto essere ancora migliore se non ci fosse stato il congelamento dei punti proprio a causa del Covid.

Ma quanto basta per essere il tennista under-21 (Sinner ha solo 19 anni) meglio piazzato in top-100. Nella sua rubrica “Beyond The Numbers”, pubblicata sul sito dell’Atp, Craig O’Shannessy ha messo in evidenza il dato che più di tutti gli altri segna la differenza tra Sinner e i suoi (quasi) coetanei, ponendolo addirittura in top-10 da questo punto di vista.

Stiamo parlando della risposta micidiale messa a punto dal giovane altoatesino, perfettamente rifinita dal lavoro certosino di Riccardo Piatti e dagli altri dello staff. Una risposta nettamente migliorata nel 2020, come fotografa la statistica LEADERBORDS che lo pone alla posizione numero otto in assoluto, con un 32,5% di punti vinti contro la prima di servizio dell’avversario.

Nessun under-21 ha fatto meglio di lui. L’unico altro in top-20 (alla numero 11) è lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina. Non a caso stiamo parlando dei due giovani più migliorati in assoluto, con Jannik che è passato dalla posizione 78 di inizio anno all’attuale 37 e Davidovich dalla 85 alla 52.

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