In una recente intervista a Tennis Magazine Italia, Ljubicic ha raccontato del suo bel rapporto con Roger Federer. Il croato ha dichiarato: “Se fosse per lui giocherebbe per sempre”. La coppia Federer-Ljubicic negli anni è diventata una delle più affiatate del circuito, come dimostrano gli ottimi risultati ottenuti dallo svizzero accanto all’ex n. 3 del mondo.
L’intervista inizia con delle belle parole spese da Ljubicic sul nuovo movimento tennistico italiano:
“Stiamo assistendo a una generazione in crescita molto promettente, che scaturisce dal lavoro svolto per 10 o 15 anni. Ci sono state figure che hanno ispirato i bambini a giocare a tennis e le istituzioni si sono impegnate a fondo per organizzare tornei e investire nell’allenamento di base”.
Uno degli argomenti più dibattuti nelle ultime settimane è come far appassionare più giovani a questo sport. Un tentativo (poco riuscito) è stato l’UTS, torneo con regole speciali organizzato da Patrick Mouratoglou:
“Non credo che ciò che Mouratoglou ha proposto nell’UTS abbia possa essere introdotto a livello professionale. Concordo con lui quando dice che dobbiamo fare uno sforzo per attirare un pubblico giovane, ma preferirei suscitare interesse in questo mondo con videogiochi di qualità o Serie Netflix come Queen’s Gambit, che ha generato un grande impatto sugli scacchi in tutto il mondo. Per promuovere il tennis non è necessario smantellare le regole, ma affascinare le persone non solo attraverso il gioco stesso, ma con tutto ciò che lo circonda”.
Arrivati quasi al termine delle proprie carriere, non può mancare la domanda sull’impatto del futuro ritiro di Federer e Nadal.
“Sostituirli sarà molto difficile, ma non credo che il tennis sia uno sport in pericolo quando si ritireranno. Lo si pensava anche dopo Borg-McEnroe o Sampras-Agassi. C’è una cosa che mi conforta molto ed è che sia Roger che Rafa continueranno a essere legati al tennis una volta che lasceranno i campi. Ci sono stati altri numeri 1 che sono scomparsi quando si sono ritirati, come Sampras.
Roger e Rafa non lo faranno. Hanno costruito un’eredità che va al di là dei loro trionfi, la loro rivalità è unica e hanno cambiato la storia di questo sport. La rilevanza mediatica del tennis oggi è data da ciò che hanno fatto dal 2005 a cui anche Djokovic e tutti coloro che hanno dovuto superare se stessi per darsi l’opportunità di tenergli testa hanno contribuito.
Hanno incontrato tre giocatori così forti e diversi tra loro che è impossibile batterli tutti nello stesso evento. Nalbandian lo ha fatto solo una volta e questa è una chiara prova di quello che valgono. Wawrinka, ad esempio, aveva tutto per vincere, ma ha avuto enormi difficoltà a battere con Roger in tutta la sua carriera”.
La chiosa finale è dedicata a Federer e agli obiettivi della prossima stagione:
“È incredibile vedere che non ha problemi a recuperare un alto livello tennistico anche quando non gioca da settimane. La facilità con cui trova le sensazioni è incredibile, da fuori può sembrare un dono naturale, ma è il risultato di un lavoro intenso e migliaia di ore di ripetizioni che gli conferiscono quell’apparente fluidità.
Stiamo cercando di prepararci per una stagione normale, ci alleneremo a Dubai da metà dicembre e ovviamente l’obiettivo prioritario è Wimbledon. Se fosse per lui giocherebbe per sempre”.
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