Alexander Zverev continua a negare le accuse della sua ex. Torna a parlare della vicenda e si scusa per l’immagine negativa che ne è uscita fuori negli ultimi giorni. Le accuse ricevute due settimane fa dalla sua ex Olga Sharypova, lo ricordiamo, sono piuttosto pesanti: violenza domestica, psicologica, e un tentativo di suicidio con una puntura di insulina. Ma lui insiste, “quello non sono io”.
Nessun passo indietro da parte del tedesco
Dopo le accuse, il numero 6 del mondo aveva rilasciato una breve dichiarazione su Instagram per negare le affermazioni di Sharypova, rifiutandosi di fornire ulteriori risposte e dettagli sull’argomento. Ora, durante la sua conferenza stampa in vista delle finali Nitto ATP di Londra, è tornato a parlarne: “Molte persone mi hanno chiesto perché abbia tenuto la bocca chiusa senza dire nulla. Mi dispiace davvero molto aver ricevuto quelle accuse e ribadisco quanto detto in prima battuta, ovvero che quelle accuse non sono vere. Si tratta affermazioni semplicemente infondate e false. Certo, abbiamo avuto i nostri alti e bassi, ma è decisamente falso il modo in cui la nostra relazione è stata descritta in pubblico. Io non sono così. E non è così che sono stato cresciuto dai miei genitori”.
Giustizialismo contro garantismo
Sulla vicenda ci sono ancora molte zone d’ombra, è evidente. Le parti emerse dal racconto della russa al portale statunitense Racquet sono state comunque molto forti. Soprattutto quando la ragazza è arrivata a parlare di tentativo di suicidio. E sono sempre più numerosi gli osservatori che giudicano quelle affermazioni vere e non un modo per ottenere soldi dal giovane talento tedesco.
È giusto attendere l’esito di un processo (non lasciando tutto nelle mani di media e social). Ma è altrettanto vero sottolinear come gesti di coraggio come quelli della Sharypova potrebbero diventare un esempio positivo per le tante donne che ogni giorno si trovano costrette a vivere episodi di violenza domestica. Sarebbe tuttavia corretto non ricorrere a ragionamenti di giustizialismo quando si parla di Zverev. Perché il tedesco sarà colpevole soltanto quando (e se) condannato, è sempre bene ricordarlo.
Alla fine della conferenza il numero 6 del mondo si è voluto comunque scusare con tutti: “Mi rattrista molto l’impatto che queste false accuse possono avere sullo sport, sul mondo esterno, oltre che su me stesso. E mi scuso sinceramente se questa vicenda ha tolto momenti di attenzione nei confronti del nostro sport“.
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