Si chiude con una sconfitta al secondo turno dell’ultimo Masters 1000 di stagione il 2020 tennistico di Matteo Berrettini. Il 24enne romano viene eliminato in tre set dallo statunitense Marcos Giron, al termine di un match di enorme sofferenza, al quale è rimasto aggrappato con i denti fino all’ultimo e per il quale si mangerà le mani per diverso tempo.
Il primo set viene di fatto deciso al tie-break. Si vede che il numero uno italiano non è al cento per cento dal punto di vista fisico, ma tiene con relativa semplicità i turni di servizio e prova anche ad impensierire l’avversario in risposta. Il Giron di oggi è però un giocatore molto solido, che probabilmente vale di più rispetto alla sua attuale 91esima posizione nel ranking.
Si va al tie-break e qui però Berrettini non fa pesare la sua maggiore esperienza a questi livelli. Si porta subito sul 3-1, ma poi regala letteralmente il set all’avversario con una sciagurata serie di errori gratuiti. Finisce 7-3 per Giron ed è un campanello d’allarme pesante per l’italiano.
Il linguaggio del corpo di Berrettini è molto chiaro: fisicamente è messo male, il dolore al piede è evidente e la tenuta mostra tutti i limiti di preparazione, anche mentale, con errori marchiani – tra cui una serie clamorosa di falli di piede – per un giocatore del suo livello. Ad un certo punto il match sembra compromesso, con l’americano avanti di un break che sembra veleggiare verso un tranquillo, quanto insperato, successo in due set.
Questa volta, però, è Giron a sprecare tutto e regalare un game sanguinoso all’avversario, ed è di nuovo tie-break. E qui è dominante Matteo, che chiude con un rotondo 7-0.
L’inerzia del match sembra girare e nel primo game del terzo set Berrettini ha subito tre occasione per brekkare l’avversario, senza però riuscire a concretizzarle. Stessa identica circostanza del settimo gioco. E, come vuole la dura legge dello sport, chi spreca troppo viene punito. E così, nel dodicesimo e ultimo gioco, arriva la beffa finale: brutto turno di servizio per l’italiano e Giron ne approfitta. Break, set and match.
E con l’eliminazione a Bercy, arriva anche l’addio al sogno di tornare alle Atp Finals di Londra per il secondo anno consecutivo. Nell’ultima edizione delle finali che si disputerà nella capitale britannica, ci sarà un’altra prima volta, oltre a quella di Andrey Rublev: è quella di Diego Schwartzman, numero nove del mondo, ormai certo di volare a Londra a sfidare i giocatori più forti del mondo. E ci sentiamo di dire che “el Peque” se l’è meritata questa prima volta.
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