Nadal e Federer non hanno dubbi: “Vilas sarebbe dovuto arrivare in vetta”. Due dei migliori (se non i migliori) di tutti i tempi, hanno detto la loro su un giocatore che, per entrambi, è stato un idolo ed un esempio da seguire.
Nel documentario “Guillermo Vilas: il regolamento dei conti” possiamo ascoltare le interviste ai due grandissimi del tennis mondiale che non nascondono la propria ammirazione per il gioco di Vilas.
“Guillermo ha lasciato il segno”
È incredibile come, malgrado sia stato uno dei giocatori più dominanti sulla terra rossa, Vilas non sia mai arrivato in vetta al ranking (pur avendo uno score in carriera di 950 vittorie al fronte di appena 293 sconfitte). Il motivo principale per questo “scandalo” è sicuramente da affibbiare al vecchio sistema di calcolo punti che assegnava le posizioni in base alla logica “più si gioca, più si ottengono punti”.
Nonostante ciò, Vilas è riuscito comunque a portarsi a casa 4 prove del grande slam e ben 62 titoli Atp. Lo stesso Federer non è riuscito a nascondere l’apprezzamento per l’argentino:
“È stato un incredibile lottatore, non era mai stanco. Doveva essere il n.1 del mondo. Purtroppo, però, il sistema di calcolo dei punti non l’ha mai premiato.
Guillermo è stato uno di quei giocatori che lasciano il segno, specialmente per la sua etica del lavoro. È stato fondamentale per le generazioni future”.
Gli insegnamenti al suo erede
Più avanti nel documentario prende parola il nuovo re della terra rossa, quel Rafa Nadal che da giovane ha ricevuto i consigli di quello che a tutti gli effetti può essere considerato un suo predecessore.
“Mi ricordo una cosa che mi disse quando ero molto giovane. Mi disse che tutti possono correre da un lato all’altro del campo, ma correre avanti e indietro è molto più difficile. Devi a tutti i costi mettere l’avversario fuori dalla sua comfort zone”.
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