È stata una finale molto equilibrata, caratterizzata da una grande lotta da parte di entrambi. Ma alla fine ha avuto la meglio Laslo Djere, che complessivamente ha giocato una partita di grandissimo livello, facendo vedere colpi degni di nota. Con 7-6 7-5 il serbo conquista il suo secondo titolo in carriera.
(segue dopo le statistiche…)
Gran parte del match si è sviluppato con scambi piuttosto lunghi, a dimostrazione dell’equilibrio che c’è stato durante la partita. Nel primo set il serbo ha tenuto alta la concentrazione e ha concesso molto poco. Di fatto Cecchinato ha lavorato di più e meglio, ma il serbo ha tirato fuori una maggiore aggressività nella parte finale del set, sorprendendo in qualche modo l’azzurro e aggiudicandosi in maniera piuttosto netta il tie-break.
Complice probabilmente il lungo medical time out chiamato da Djere per un problema fisico alla gamba sinistra, sul 6-5, che subito dopo il rientro in campo è sembrato sparire (a giudicare dai movimenti del serbo). Provocando a fine match anche alcune polemiche da parte di Cecchinato.
L’inizio del secondo set è continuato con il momento positivo del serbo, che è andato in vantaggio di due game, addirittura a un passo dal 3-0. Ma l’azzurro ha tenuto duro, ha contenuto in parte la solidità del suo avversario riuscendo a smontarne il gioco e spingendo con dei diagonali molto belli nei momenti giusti. Cosa che gli ha permesso di strappate due volte il servizio a Djere, portandosi sul 3-2.
Ma il secondo parziale è stato un set delle occasioni perse: dopo l’occasione di Djere sulla palla del 3-0, sbagliata con un doppio fallo, Cecchinato non riesce a concretizzare quattro palle per andare sul 4-2, annullate tutte dalla solidità di Djere. È stato un set in cui il servizio non ha fatto certo la differenza, visto che nei primi 6 game, 4 sono stati vinti con un break. Sul 3-3 si prosegue con una lotta su entrambi i fronti, durissima, e alla fine, dopo quattro match point Djere porta a casa il titolo per 7-5 laureandosi campione del Forte Village Sardegna Open.
Qualche rimpianto per Cecchinato per non essere rimasto concentrato abbastanza durante il secondo set. Anche se raggiungendo questa finale, l’azzurro conferma di essere un giocatore ritrovato. Si potrà anche consolare con la posizione 77 del ranking Atp. “È mancato l’ultimo passettino, ma sono contento di essere ritornato nei primi 80 giocatori del mondo” dirà alla fine, durante la premiazione, alludendo anche alle polemiche legate al medical time out chiamato da Djere in quel delicato momento del primo set: “A caldo preferisco non parlare del macht, perché sarei molto duro”, conclude Cecchinato.
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