Novak Djokovic torna a parlare della sconfitta nella finale del Roland Garros 2020 contro Rafa Nadal e svela quelli che per lui sono stati i motivi della debacle.
Il serbo dovrà ancora attendere per il suo diciottesimo titolo del grande slam. A Parigi l’occasione sembrava ghiotta, forse la più ghiotta tra le sue campagne francesi. Il torneo era in programma a ottobre, con palline nuove e con Nadal a zero successi sulla terra rossa nell’anno. Un’occasione più unica che rara.
Malgrado Nole fosse in una forma smagliante (una sola sconfitta nell’anno prima della finale di domenica scorsa), a nulla sono valsi i suoi sforzi contro un Rafa di un altro pianeta. Le sue perfette palle corte, leitmotiv di tutto il suo torneo, non hanno scalfito l’avversario, abile a contrastare il colpo che più aveva messo in difficoltà il resto dei giocatori.
“Oggi le palle corte non sono funzionate, dobbiamo essere sinceri. Nadal ha vinto molti punti quando ho provato a giocarle. Ho provato anche altre soluzioni, ma nei primi due set non è funzionato niente”.
I dropshots sarebbero l’ideale per rompere il ritmo dell’avversario, specie quando questo si chiama Rafael Nadal, ma il ritmo dello spagnolo sembrava fosse inattaccabile.
“Ho provato a rompergli il ritmo, è logico. Però era sempre pronto. Lui stava lì, era già pronto. Ha giocato alla perfezione oggi. Era uno di quei giorni in cui puoi solo stringergli la mano e dirgli bravo, Chapeau”.
Prima dell’inizio del torneo, tra cattive condizioni metereologiche e palline nuove, tutti pensavano a novità avverse a Nadal. Lo stesso Djokovic ammette che anche lui pensava che questi fattori avrebbero potuto favorirlo:
“Pensavo anche io che queste condizioni fossero favorevoli per me. Mi sentivo benissimo per tutto il torneo, ma insomma, Rafa è Rafa. È per questo motivo che lui è un grandissimo campione. Ha giocato un match fantastico oggi e gliene va reso atto.
Forse ho avuto troppa fretta, cercavo di chiudere presto i punti, rischiando dei vincenti. Non ho costruito bene i punti. Questo ha influito molto sul risultato, oltre all’incredibile difesa di Rafa, sia chiaro. Con il 90% dei giocatori del circuito, alla terza o quarta palla giocata riesco a fare un vincente. Con Rafa no, con lui nulla è semplice o scontato”.
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