La partita tra Novak Djokovic e Ricardas Berankis è stata l’ennesima dimostrazione del fatto che esiste oggi un dislivello clamoroso tra i super-big del tennis e la stragrande maggioranza del resto del circuito.
Un 6-1, 6-2, 6-2 che non lascia spazio ad interpretazioni e che è solo l’ultimo di una lunga fila di incontri che, nei primi turni dei tornei, in particolare del Grande Slam, hanno visto e continuano a vedere i Big Three lasciare agli avversari solo le briciole.
Ieri Alex Corretja, ex numero due del mondo e due volte finalista al Roland Garros, ha lanciato la sua proposta: “Nella prima settimana degli Slam, le partite dovrebbe essere giocate al meglio dei tre set e non dei cinque”.
Cosa pensa di ottenere Corretja con questo possibile cambiamento? “Quando un giocatore sa di dover vincere tre set per battere un big come Nole, Rafa o Roger, parte scoraggiato. Vincere un set è difficile, vincerne due è difficilissimo, vincerne tre è praticamente impossibile”.
Insomma, accorciare le partite per accorciare il gap tra due livelli di tennis evidentemente molto differenti. Una buona idea o una boutade senza né capo né coda?
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