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Che emozione, Lorenzo Giustino. La classe operaia va in paradiso

Lo sport è così, è fatto d’imprese. Imprese spesso inaspettate, che trasformano la normalità in eccezionalità. E spesso queste imprese sono destinate a restare nella storia. Chissà se in questo umido autunno parigino Lorenzo Giustino, 29 anni da Napoli, si aspettasse che la sua prima volta al Roland Garros si potesse trasformare in una di quella imprese.

Difficile a dirsi, impossibile entrare nella testa di un tennista. Quel che sappiamo è che Lorenzo è uno di quei tennisti che hanno fatto fatica, che hanno lottato, anche contro la sfortuna. Quei tennisti abituati a girare il mondo e a navigare tra la centesima e duecentesima posizione del ranking, alla ricerca di uno squillo, di un momento in cui emergere e fare il salto di qualità.

Eccolo, il momento. Primo turno del Roland Garros più strano della storia, seconda presenza in uno Slam dopo la prima volta degli Australian Open pre-Covid. Mai una vittoria. Davanti a lui il francese Corentin Moutet, 21 anni, numero 71 del mondo e bel prospetto, con già una finale Atp alle spalle. Un giocatore che deve ancora formarsi ma, sulla carta, nettamente favorito.

E infatti Giustino va subito sotto, male. Il primo set è uno shock: 6-0 per il francese e l’impressione che la partita possa finire molto in fretta. Niente di più sbagliato. Lorenzo comincia a tessere la sua tela di gioco e con un misto di cuore, testa, gambe e braccio, si prende l’inerzia del match, con due tie-break afferrati con i denti. Il quarto set, però, riporta tutto in parità: 6-2 Moutet, si va al quinto.

Il quinto, una storia a sé, sempre. Questa volta ancora di più. Sì, perché questa volta “il quinto” dura quanto tutto il resto del match. Tre ore di gioco, 34 game, 18-16 per Giustino alla fine in un match destinato a fare storia. Sei ore e cinque minuti di gioco, la partita più lunga mai giocata da un tennista italiano (il precedente record apparteneva a Omar Camporese nel 1991 contro Becker a Melbourne), la seconda più lunga al Roland Garros, l’ottava di sempre.

E così, quello che doveva essere un primo turno come gli altri, neppure tra i più interessanti in apparenza, si trasforma in un capitolo epico per lo sport azzurro. Abbiamo detto che lo sport è fatto di imprese. Ed è fatto anche di grandi donne e grandi uomini che non smettono mai di crederci. Lorenzo Giustino è uno di loro.

L.Giustino batte C.Moutet 0-6, 7-6, 7-6, 2-6, 18,16 – Highlights



Stefano Cagelli

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