Come tutti sapete, è in uscita l’autobiografia di Fabio Fognini. Il titolo è tutto un programma: Warning, la mia vita tra le righe. Più che un titolo, un riassunto della carriera del tennista ligure.
Nel libro, che ripercorre la sua storia professionale, il tennista di Arma di Taggia rivela alcuni retroscena interessante e, soprattutto, parla in maniera molto diretta dei suoi principali rivali. E per uno nato nel 1987, coetaneo di Novak Djokovic ed Andy Murray e solo di un anno più giovane di Rafa Nadal, i rivali non possono che essere quelli che sono stati, quando lo scozzese era in salute, in Big Four.
E proprio al due volte vincitore di Wimbledon, Fognini dedica un passaggio del suo libro: “E’ sempre stato arrogante, fin dall’inizio della nostra carriera. Il nostro rapporto sul campo è complicato, siamo due teste calde e perdiamo il controllo in fretta”.
Parole decisamente diverse quelle dedicate a Roger Federer: “Mi ha sempre colpito la differenza tra il Federer dentro il campo e quello fuori dal campo. Nella vita reale Roger è uno molto scanzonato, ride e scherza sempre, ed è anche molto gentile. Quando mi vede, per prendermi in giro, mi dice sempre: ‘Ma quanto sei bello Fabio?’, ‘Quanto mi piacerebbe essere bello come te'”.
In campo le cose cambiano: nei quattro precedenti in carriera, Fognini non è mai riuscito a strappare neppure un set all’avversario. “Sono alcune delle partite che ricordo con meno rimpianti. Ho dato tutto, ma quando perdi contro il più grande di sempre non può fare male“.
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