Bruno Soares, il campione positivo

Mate Pavic e Bruno Soares si sono laureati campioni in doppio agli US Open 2020 contro la coppia Mektic-Koolhof (7-5 6-3). In pochi però sapevano che il campione brasiliano era risultato positivo fino a pochi giorni prima al Coronavirus.

La storia del contagio

Soares era risultato positivo poco prima dell’inizio del Master 1000 di Cincinnati e si era messo in autoisolamento, prendendosi il giusto tempo per guarire. In soli 14 giorni il brasiliano è tornato negativo ed è riuscito ad iscriversi con il compagno di doppio Pavic al primo torneo della bolla. Il risultato però non è stato dei migliori: eliminati al primo turno da Kubot e Melo per via della scarsa condizione fisica di Bruno.

Ho avuto il naso bloccato per un giorno quando sono tornato a Belo Horizonte e mi sentivo un po’ debole, così ho fatto il test. Sono stato sotto controllo per un mese (due test a settimana) prima di venire qui.

Ero risultato positivo e mi sono auto isolato per 14/15 giorni, malgrado non avessi sintomi. Aspettavo solamente il test negativo. Per fortuna al 14esimo giorno sono risultato negativo ma ho perso quei giorni perché non mi sono allenato”.

Il pronostico ribaltato

Pavic e Soares si sono quindi presentati al torneo dello slam con poche certezze e molti punti interrogativi per il proprio percorso. Il major inizia infatti con evidenti difficoltà nei primi due incontri con Granollers/Zeballos e Sock/Withrow. Le parole di Pavic:

Gli avversari al secondo turno servivano per il match. Da qui abbiamo preso sempre più fiducia in noi stessi, giocando meglio punto dopo punto. Adesso siamo qui col trofeo e guardiamo con speranza ai prossimi tornei sulla terra battuta europea”.

La vittoria significa terzo titolo slam per Soares e secondo per il croato Mate Pavic. Sono loro i favoriti per la conquista del Roland Garros?


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