Mercoledì si giocherà quello che, probabilmente, è l’incontro più interessante dei quarti di finale dello US Open: il derby russo tra Andrey Rublev e Daniil Medvedev.
Ieri abbiamo potuto vedere all’opera Andrey Rublev. Negli ultimi due set ha preso letteralmente a pallate il nostro Matteo Berrettini in una partita che doveva essere più combattuta di quello che effettivamente è stata.
Il gioco di Rublev è stilisticamente ottimo, frutto del suo grande talento. Servizio forte unito ad alte percentuali di prime in campo. Dritto devastante, un rovescio ottimo, con l’unica pecca nel gioco a rete (ma a 23 anni ancora da compiere qualcosa da migliorare fa sempre bene).
La figura del tennista russo invece è molto enigmatica. Silenzioso, sguardo freddo e con un velo di tristezza negli occhi. Sembra che nessuno possa scalfirlo.
Daniil Medvedev è impossibile da descrivere. Il russo è un ibrido: antipatico (negli anni precedenti anche scorretto e fastidioso), folle, depresso, ma allo stesso tempo geniale e con una tenuta mentale fuori dal comune.
Daniil è la nemesi del bel tennis. Scordatevi le gesta di Federer o del coetaneo Tsitsipas (con cui ha avuto più di una discussione dentro e fuori dal campo): dritto piatto, ma con poco rimbalzo e che non dà alcun ritmo all’avversario; il rovescio invece è il suo colpo, lo può giocare in tutti i modi e con lo stesso incredibile risultato.
Il suo è un tipo di gioco strano, brutto da vedere, ma tremendamente efficace. Affrontarlo è un’esperienza sgradevole dalle parole di molti colleghi:
“Ha un gioco molto strano. È davvero sciatto, ma una sciatteria… buona. Può essere disturbante giocare contro di lui: ti fa sbagliare senza che tu abbia capito perché hai sbagliato” (Tsitsipas).
“Gioca in un modo completamente diverso rispetto agli altri, il suo stile è davvero strano. Ti mette a disagio” (Nishikori).
C’è una cosa nel russo che stupisce più di tutte. L’istinto da vincente. Prima le emozioni lo distraevano durante la partita, adesso è glaciale. Raccoglie i fischi e gli insulti del pubblico, ma lui continua ad andare per la sua strada. Come negli US Open 2019, quando in finale i fischi dei turni precedenti sono diventati applausi a scena aperta.
Medvedev è così, amore o odio puro. Non una via di mezzo per un giocatore sui generis nel tennis moderno.
Sarà sicuramente una gara molto interessante. Nei precedenti è avanti Daniil per 3-0 (senza aver perso un singolo set), ma i due non si sono mai affrontati in uno slam.
In campo due idee completamente diverse: il talento contro il genio folle. Il derby russo dei quarti promette di dare spettacolo a tutti noi appassionati.
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