Sir Andy Murray non si deve preoccupare. La nubi sulla sua tenuta fisica e atletica sono state diradate nei primi due match ufficiale dopo la lunga pausa imposta dalla pandemia. Al Masters 1000 di Cincinnati, che per le misure di sicurezza imposte dall’USTA si gioca nella “bolla” newyorkese dove si disputeranno gli Us Open, il cammino dell’ex numero uno del mondo è finora illuminante.
Due ore e mezza per battere Frances Tiafoe al primo turno, due ore e mezza in campo nel secondo turno per avere la meglio del solito, confusionario, Alexander Zverev, numero 7 del mondo. Un match strano, legato sicuramente agli alti e bassi del tedesco, ma che lo scozzese è stato bravo a controllare e ad aggredire nei momenti in cui serviva farlo.
Il risultato finale (6-3, 3-6, 7-5) è frutto di sanguinosi errori di Zverev al servizio (soprattutto nell’ultimo set, quando si è trovato a servire per il match sul 5-4 per lui) ma anche del coraggio e dell’intelligenza di Murray, che così vola agli ottavi del Western & Southern Open, dove se la vedrà con il canadese Milos Raonic. in quella che è una riedizione della finale di Wimbledon del 2016. Vinta, ovviamente, da Sir Andy.
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