In questo pazzo 2020, condizionato dalla pandemia, succede anche che un torneo normalmente di passaggio, anche se con una grande tradizione, diventi, sulla carta, un evento di livello mondiale. E’ il caso dell’Atp 250 di Kitzbuhel, che aprirà la stagione europea sulla terra rossa a partire dal prossimo 8 settembre.
Il paradosso Kitzbuhel frutto del caos calendari
Sulla carta, dicevamo. Perché se è vero che la entry list assomiglia più a quella di un Masters 1000, è anche vero che molti dei grossi calibri non potranno prendere parte al torneo. Il motivo? Il 250 austriaco prende il via mentre a New York si starà giocando la seconda settimana degli Us Open.
Le prime dieci teste di serie, in teoria, saranno: Dominic Thiem, Alexander Zverev, Matteo Berrettini, Fabio Fognini, Roberto Bautista Agut, Diego Schwartzman, Andrey Rublev, Denis Shapovalov, Cristian Garin e Felix-Auger Aliassime. Oltre a loro, ci saranno anche Dusan Lajovic, Taylor Fritz, Pablo Carreno Busta, Alex De Minaur, Nikoloz Basilashvili, Hubert Hurkacz e Kei Nishikori.
Difficile pensare che anche solo la metà dei giocatori intenzionati a prendere parte allo Slam americano potranno essere presenti a Kitzbuhel. Anche perché da prassi chi rientra in Europa dagli Stati Uniti dovrebbe rispettare la quarantena di almeno quattordici giorni.
Discorso a parte per Fabio Fognini, che dovrebbe far coincidere con l’inizio del torneo nella località alpina il suo rientro nel circuito dopo l’operazione alle caviglie.
Montepremi quasi dimezzato
Un’altra delle conseguenze dello tsunami Covid sul circuito è (e sarà, almeno per qualche mese, speriamo pochi) la netta diminuzione dei montepremi dei tornei. Mancanza di pubblico e incertezza rendono gli eventi poco attrattivi per gli sponsor.
A Kitzbuhel il montepremi complessivo passerà da 524.000 a 325.000 euro. Il campione del torneo guadagnerà circa 24.880 euro, mentre la scorsa stagione Dominic Thiem, vincitore della 75ª edizione dell’evento, è ricucito ad ottenere poco più di 90.000 euro.
I commenti sono chiusi.