Pochi gesti, semplici. E un warm-up leggero, quasi empatico. Ecco un altro segreto del successo di Roger Federer. A spiegarlo è Paul Annacone, già coach dello svizzero, che ha lavorato in carriera anche con altri tennisti di prim’ordine come Pete Sampras e Stan Wawrinka.
Roger e la differenza tra warm-up e allenamento
Annacone non ha dubbi: capire la differenza che passa tra il riscaldamento il giorno del match e una normale sessione d’allenamento non è cosa per tutti. Federer, come Sampras, l’ha capito perfettamente e ne ha giovato per tutta la sua carriera.
“E’ una cosa che chiedo agli allenatori di insegnare subito ai giocatori più giovani. Nel warm-up ciò che serve è indurre le giuste sensazioni, sentire la palla, mettersi a proprio agio sul campo. Non c’entra nulla con l’allenamento, in cui bisogna lavorare sodo sia dal punto di vista tecnico che fisico. Il riscaldamento è un lavoro prima di tutto mentale, l’unico modo che ha un tennista per migliorare la propria prestazione è prepararsi bene dal punto di vista mentale al match”, spiega il 57enne americano.
Il semplice pre-partita di Roger Federer
In questo senso, molto importante, per i giocatori, è la routine che precede ogni match. Ognuno ha la sua. C’è che ne fa un vero e proprio rituale, sia per necessità di concentrazione che per scaramanzia, e chi invece l’affronta in maniera più leggera.
“La routine di Federer – racconta Annacone – è molto in linea con la sua personalità. Poche cose, semplici. Un punto con il suo staff su come impostare strategicamente il match, anche qualche minuto la sera prima della partita. Un riposino di mezzoretta qualche ora prima del match, due ore prima della partita un pasto leggero e poi di nuovo un confronto con il coach”.
Infine, conclude Annacone, “nell’ora precedente al match riscaldamento e sessioni di fisioterapia”.
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